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  • Questo blog si propone di raccogliere riflessioni, teoriche e pratiche, su tutto quello che riguarda il world-computing che mi sta attorno: programmazione in .NET, software attuale e futuro, notizie provenienti dal web, tecnologia in generale, open-source.

    L'idea è quella di lasciare una sorta di patrimonio personale, una raccolta di idee che un giorno potrebbe farmi sorridere, al pensiero di dov'ero e cosa stavo facendo.

    10/05/2005,
    Milano

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Anche i byte piangono

byte[0], byte[1] e byte[2] si tennero per mano, mentre saltarono sul bus AGP 8x, trovando la loro esatta collocazione all'interno del flusso dati ad alta velocità e mantenendo costantemente una bandwidth di 2,1Gb/sec. Un valore - pensò il byte - enormemente più alto rispetto ai classici bus di sistema. Oltre a questa grande differenza di velocità, notò che il bus su cui sfrecciava ospitava ben 128 bit. Sgranò gli occhi, non avendo mai visto nulla del genere, e si sentì in qualche modo più potente e al centro del mondo. Strinse forte le mani degli altri 2 vertici del triangolo e si preparò a correre ancora di più.

Il bus era una sorta di tunnel lungo e serpeggiante, che si muoveva in tutte le direzioni logiche possibili. Senza difficoltà, il vasto stream di bytes adesso svoltava di colpo a sinistra, dopo invertiva la rotta al ciclo di clock successivo. In quel momento stava salendo fino ad altezze normalmente inarrivabili. Raggiunta la vetta, cominciò a declinare delicatamente con un dolce pendio dall'altra parte, offrendo a tutti i bytes una vista spettacolare: una distesa di luci colorate e di zone d'ombra, che assumevano le figure geometriche più disparate e formavano texture che presto sarebbero state renderizzate sul monitor. C'erano zone azzurre come il mare, costellate di pixel bianchi come fossero onde. C'erano triangoli sovrapposti fra loro, che formavano figure e texture complesse a cui era davvero impossibile dare un senso. C'erano anche zone, più lontano, dove i bytes erano alla rinfusa, un Arlecchino di tonalità di ogni tipo, ed entravano in alti grattacieli che sulla sommità montavano grandi tabelloni luminosi con la scritta DX10c.
Il byte li osservò meglio, e vide che tutti i bus AGP entravano prima o poi in questi grattacieli, trasportando le masse di bytes al loro interno. Il byte si incuriosì e si chiese cosa succedesse lì dentro. Sempre tenendo ben strette le mani dei suoi compagni, si girò verso di loro.

"Dove stiamo andando? Cosa sono quei palazzi?" - chiese urlando il byte, per sovrastare il rumore di fondo del clock che vibrava incessante lungo le pareti del tunnel.
"Quelle sono le librerie DirectX, ultima versione. Sono i componenti software che hanno diretto accesso alla memoria AGP. Entreremo lì dentro, verremo elaborati secondo complessi algoritmi grafici, e poi verremo renderizzati. Sarà uno spasso, vedrai!!!" - gli rispose di rimando byte[2].
Il byte corrugò la fronte: non era passato attraverso un algoritmo grafico, e si chiese cosa diavolo significasse e, soprattutto, se fosse una cosa indolore. byte[2] intravvide la perplessità sul volto del byte, e cercò pertanto di chiarirgli le idee.
"Stammi bene a sentire: è un sacco di tempo che ti dico che non ti devi preoccupare, non ti accadrà nulla di male! Quei palazzi DX10c sono componenti software che dialogano direttamente con l'AGP e con la GPU ed effettuano calcoli ottimizzati per la grafica, per il suono, per l'input e tutto quello che ha a che fare con il media." - byte[2].

Il bus diventava man mano sempre meno ripido, e stava quasi congiungendosi con la distesa sterminata di luci e colori che fino a poco tempo prima stavano vedendo dall'alto. byte[2] continuò la sua spiegazione.
"Il grande vantaggio di queste aree di sistema è che fanno operazioni che potrebbero fare anche la CPU standard, ma qui le cose vanno molto più velocemente, come tu stesso hai notato. Occhio, adesso, però, siamo quasi arrivati. Stammi vicino, non ci dobbiamo separare".

D'improvviso il byte si accorse di aver completato la sua infinita discesa; diede un'occhiata dietro di sè, per vedere da dove arrivava. Vide come una cascata di miliardi di bytes che come lui correvano all'impazzata per farsi renderizzare: un lungo fiume di dati ed informazioni che potevano essere qualsiasi cosa: un istante di musica, un granello di texture o chissà quale altro valore necessario a DX10c per fare il suo lavoro. Il bus su cui si trovava stava andando dritto dentro uno dei tanti grattacieli che dominava la zona: sotto la scritta DX10c, capeggiava una dicitura Direct3D. Ne aveva sentito parlare, da qualche parte, e si emozionò fortemente.
"Non ci credo!!! Siamo una texture, vero??? Verremo veramente disegnati da qualche parte, vero??? E dove...chi??? Cosa sarò? Oh, quando lo racconterò, nessuno ci crederà!!! Ditemi che ho ragione!!!". Il byte rise di gusto, guardò eccitato byte[0] e byte[2], lì accanto a lui, ed attese freneticamente una risposta.
"Oh, finalmente la stai prendendo nel modo giusto, così si fa!" - disse byte[0] - "Cosa sarai? Beh, è difficile dirlo. Nella maggior parte dei casi, diventi un qualcosa che non riesci nè a capire, nè a definire. Sono oggetti dell'Aldilà che noi non possiamo nemmeno lontanamente concepire. Perciò, mettiti il cuore in pace, e goditela" - gli risposero all'unisono gli altri 2 vertici del suo triangolo.

Mentre i bytes ridevano e si divertivano, fecero il loro ingresso nel grattacielo DX10c, sezione Direct3D. Il bus che li aveva trasportati fino a quel punto li fece entrare in una grande stanza, sul cui soffitto faceva bella mostra una sorta di matrice 64x64. Il byte era sempre più meravigliato ed in preda ad uno stato di gioia indescrivibile. Si era divertito molto, lavorando per l'OS, facendo i lavori più disparati, ma mai come adesso: su questo non c'erano dubbi. Alzò la testa e vide un cartello digitale luminoso su una parete, che riportava la scritta Anti-Aliasing 2x.
"Vedi? Quello è l'algoritmo a cui verremo sottoposti fra poco." - gli spiegò byte[2].
Appena terminò la frase, accadde l'imprevedibile, qualcosa che lo stesso byte, pur vivendolo di persona, troverebbe difficile spiegare a parole.

Dalla matrice sul soffitto caddero decine di Kb di altri bytes. Caddero dall'alto, inesorabilmente, e byte[0], byte[1] e byte[2], non poterono fare altro che veder arrivare i nuovi arrivati. Il byte si chiese cosa stesse succedendo, ma l'istinto glielo suggerì appena un attimo prima che il fatto accadesse. Al ciclo di clock successivo, ogni triangolo nella stanza venne fatto accoppiare con il corrispondente triangolo piovuto dalla matrice: tutto questo per calcolare l'algoritmo di anti-aliasing. I 3 bytes mutarono il loro valore interno, il loro triangolo assunse un colorazione azzurro chiaro.
"Uao, è fatta. Ora andiamo, di corsa, verso l'Adilà, è arrivato il gran momento." - urlò byte[2] in mezzo alla folla.

Ma "di corsa" fu un eufemismo, si ricordò qualche tempo dopo il byte.
Infatti, tutti i triangoli contenuti nel grattacielo DX10c, sezione Direct3D, istantaneamente si combinarono con tutti gli altri provenienti dal bus AGP. Interi Mb fluirono ordinati in un solo ciclo di clock verso il monitor, verso l'Aldilà, per portare a compimento il loro lavoro. Vennero letteralmente sparati in modo indolore dal loro grattacielo fino alle calde ed accoglienti acque di un mare pulito, un mare così trasparente da poter guardare nelle sue acque all'infinito. Il byte si ritrovò piacevolmente immerso nell'acqua, al suo posto. E così, quello era l'Aldilà, finalmente. La prospettiva da cui vedeva le cose era troppo bassa, troppo anomala per cercare di capire cosa rappresentasse.
Si guardò attorno con occhi sognanti.

Gli altri bytes vicino a lui erano tutti a bocca aperta. Osservavano stupiti qualcosa, in profondità sotto di loro.
Si domandò, incuriosito, cosa ci fosse di così bello da ammirare.
Quando anche lui guardò verso il basso, il respiro gli si bloccò in gola.

Il byte aveva dimenticato il Volto, che aveva intravisto dal bus pochi cicli di clock prima.
Era un volto femminile, affascinante, dolce e delicato. Il byte si chiese come facesse a sapere quelle cose, ma non gli importava molto di quello, in quel momento.
Adesso, era proprio lì, a poca distanza, che - così gli sembrava - guardava proprio lui.
Subito, dagli occhi del byte sgorgarono lacrime di felicità.

Non aveva mai pianto prima d'ora, ma sentì che era la cosa più naturale del mondo.

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Print | posted on mercoledì 21 dicembre 2005 00:01 | Filed Under [ 010 .bytes. 010 ]

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