Sempre le stesse storie

Mi fa riflettere un articolo pubblicato sui blog della nostra piattaforma e che tratta di un master gratuito per persone non necessariamente del settore, che oltretutto si svolge nella mia città.

Nessuno mette in dubbio che sia interessante. Non se ne abbiano a male le persone che organizzano, le mie sono solo riflessioni.

Mi chiedo: ipotizzando che sia legale in qualsiasi professione (mentre sappiamo che non è così a causa degli albi professionali), cosa direbbe un professionista sapendo che esistono dei corsi per insegnare ciò che lui fa per lavoro e svolge professionalmente dopo anni di studio e di esperienza continua?

Continuo a dire che nel nostro campo servirebbero delle regole...

 


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Print | posted @ domenica 27 marzo 2011 14:26

Comments on this entry:

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by Martino Bordin at 27/03/2011 15:06

Io lo vedo come un punto di partenza, non di arrivo..Poi il mondo del lavoro selezionerà i più preparati
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by Emanuele at 27/03/2011 19:43

Penso che Moreno abbia centrato in pieno il punto. Siamo l'unica categoria che cerca di dimostrare che il proprio lavoro lo possono fare tutti. Per Stefano e Martino: i principi sono buoni ma la realtà è profondamente diversa.
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by Simone Chiaretta at 28/03/2011 14:29

Il problema é che la maggiorparte dei clienti italiani non guardano alla competenza della gente, ma al prezzo al quale si fanno pagare.
se ti fai pagare di meno, vinci la commessa.
se tu proponi un'offerta piú perché di maggiore "qualitá" difficilmente il cliente lo capisce, e quindi perdi.
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by Emanuele at 28/03/2011 17:25

Attenzione che questo è un altro discorso ancora. Qui si parla di come definire la competenza.
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by Emanuele at 28/03/2011 20:57

Quindi non è possibile identificare una regola... so che l'università non è sinonimo di conoscenza ma in determinate professioni è ciò che serve a identificare il professionista. Poi comunque andranno avanti i migliori
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by LudovicoVan at 28/03/2011 21:44

> Quindi non è possibile identificare una regola...

In effetti no: a quanto stato gia' detto aggiungo che l'orientamento giuridico internazionale vede il software non come un prodotto che viene venduto, bensi' come un servizio che si cede in licenza. Questo fa si' che, mentre se un ponte crolla chi ha firmato il progetto (in teoria) ne paga le conseguenza, o mentre se un medico sbaglia (sempre in teoria) se ne assume tutte le responsabilita', nella nostra professione la responsabilita' del produttore a tutti gli effetti non esiste.

-LV
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by Steu at 18/11/2011 22:02

Un dottore studia 11 anni, un ingegnere 5 (come il sottoscritto) e per fare un sito web basta leggersi un testo di 200 pagine...sono cose differenti. Ecco perché grazie al cielo non esiste un albo
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by Paolo at 23/12/2013 00:21

Ciao! Leggo con interesse questa discussione anche se a distanza di tempo, e anzi quest'anno più che mai mi fa riflettere, nel nostro campo, purtroppo ahimè è tutto molto confuso, non parlo solo di competenze, e altro, ma anche in generale. Il fatto che come dicono altri è possibile diventare "informatici" in poco tempo e anche in male modo, fa riflettere, e fa riflettere anche come la nostra professione è vista come solo nerdaggine o roba di poco valore. Forse però dovrei parlare del ruolo del programmatore che di "informatico" in generale, anche se la visione della società di noi è quella. Poi il fatto che oltre a questa visione da sfigati si aggiunge che il nostro ipotetico lavoro può farlo anche uno che in pratica non gliene frega un cavolo, ma vede le potenzialità diciamo del mondo informatico è deprimente. Ho 22 anni comunque non sono un professionista, se dico stronzate, puoi insultarmi tranquillamente (in senso buono però!XD). Poi il fatto degli albi, delle certificazioni, dell'uni cioè non so che dire....
Io stò seguendo un corso della cisco e qualcosa di pratica lo stò imparando, rispetto all'uni, poi non so se il mondo delle certificazioni può essere un percorso dello stesso livello dell'università in senso che può essere un'alternativa valida se uno ha i mezzi per farlo. Il fatto è che la rete "uccide" in un certo senso il nostro lavoro, in senso che trovi una marea di informazioni e conoscenza che se uno avesse una volontà di ferro e costanza potrebbe imparare il nostro lavoro a costo 0 o quasi. Ovviamente bisogna avere costanza sennò, tutte le informazioni che si trovano non servono a nulla, perchè saranno pur libere, scaricabili e così via, ma avranno valore 0 dato che non le acquisiremmo nel nostro bagaglio culturale informatico. Ho scritto molto ahimè, per ora lascio qui, mi piacerebbe avere una risposta,mi sarebbe utile, grazie del tempo ciao!
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