Un sito come una casa

Mi vorrei soffermare su questa splendida similitudine fatta da miei colleghi per fare un paio di riflessioni.

Un cliente ha un sito in cui vende il suo prodotto suddiviso in tre macrocategorie (ora non immaginate come categorie l'"acqua" e come prodotto "Acqua Frizzante 6 bottiglie da 1 litro Marca x" - pensate piuttosto "generi alimentari"). Il sito è ovviamente dinamico però la chiave delle categorie è cablata - a modo - nel codice a causa di alcune specifiche imposte dal cliente stesso.

Un giorno il cliente chiede di togliere una di queste categorie. Si fa, il sito è stato fatto da poco, non vogliamo raggirare nessuno, gratis viene eliminata una categoria: è sufficiente eliminare il record dal database.

Un mese dopo richiama e dice di volerla riaggiungere. Un primo pensiero stonato, poi si decide di nuovo per lo svolgimento del lavoro in maniera gratuita. Questa volta bisogna riaggiungere il record e aggiornare l'identificativo (dato che un autonumerante. Non si può fare affidamento sul nome ovviamente)

Un mese dopo richiama e dice di volerla eliminare di nuovo. Questa volta si fa ma si manda una mail per dire che la prossima volta sarà  a pagamento. Sorgono i primi dubbi se modellare la modifica in maniera diversa ma in mezzo ad altri mille progetti non si ha il tempo di fare la modifica. E' più veloce procedere nel solito modo.

Tre mesi dopo richiama e dice di volerla aggiungere nuovamente. In mezzo al resto del lavoro si fa prima a farlo senza discutere e approfondire. Da notare che passando il tempo e con la mente occupata da altri pensieri, il tempo per fare le modifiche si allunga e viene sottratto tempo agli altri progetti.

Incredibile ma vero dopo una settimana non vuole più questa categoria. Questa volta parte il preventivo e ovviamente la modifica sarà fatta in modo che dopo non ci sarà più bisogno dell'intervento del programmatore.

Mi direte: perchè non è stato fatto da subito? Questa volta la risposta è facile: non c'era nessun modo di prevedere che sarebbe successo quello che è successo.

Ovviamente il cliente si chiede come mai per aggiungere una categoria che per lui è una semplice parola, deve andare a spendere anche 100 euro (dipende dalla modifica). E leggo anche su internet di gente che chiede dei piccoli siti per 300 euro lamentandosi se qualche professionista chiede di più.

Morale della storia:

1. Sarebbe stato meglio non dare a tutti gli strumenti per "creare" il web.

2. Un sito è come una casa: se volessi aprire una finestra, poi chiuderla, poi riaprirla, poi richiuderla quanto ti costerebbe?

 (e - messo anche che si paghi 100 euro - chi è più economico tra un muratore e chi vi fa il sito?)


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Print | posted @ venerdì 10 luglio 2009 21:27

Comments on this entry:

Gravatar # re: Un sito come una casa
by Mario Duzioni at 11/07/2009 02:23

IMHO, nonostante fosse un requisito espresso dal cliente, l'errore è stato cablare quel valore nel codice.

Se vai dal meccanico e gli dici: "ma no, non mi cambiare il semiasse! incollalo che mi va bene lo stesso"
a) IM(H)O, se lui è un meccanico serio, rifiuta,
b) accetta, tu ti schianti e poi vai da lui per tirargli il crick in testa sostenendo che te l'ha incollato male! :-D

Tono scherzoso a parte, spero sia chiaro cosa intendo... ;-)

Ciao!
Gravatar # re: Un sito come una casa
by fremsoft at 13/07/2009 15:01

Se ti posso dare un'opinione:

Generalmente, ho l'abitudine di inserire un campo boolean che si chiama 'attivo' in tutte le tabelle che richiedono inserimento dati o categorie... in questo modo basta disattivare il flag e in un attimo si "apre" o si "chiude" la "finestra"...

A volte i clienti non chiedono cose lunari... occorre solo un po' di comprensione
Gravatar # re: Un sito come una casa
by roberto at 22/07/2009 02:02

ultimamente mi viene spesso in mente una pubblicita' by MS, in cui il marito ordinava l'auto, e contemporaneamente veniva messa in produzione, simbolo del "just in time" o "real time" (non ricordo, sorry).
alla scelta del colore, il cliente cambiava idea 2-3 volte con stupore mal_celato del venditore,
e pure dei bracci robot, che "impersonavano" un enorme punto di domanda :)

alla fine interveniva la moglie, con la sua bella borsettina rossa che, con far gentile, suggeriva (leggi: sguardo truce da "che figure mi fai fare!" ) il colore ed il marito allora decideva il colore.

ergo: avere clienti decisi aiuta per lavorare bene, e per non sbagliare la prima modifica e gratis (giusto mezz'ora), ma avvisi che le prossime sono a pagamento.
della serie: cliente imparato, lavoro salvato! :D
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