E’ veramente importante avere dei mentor per crescere, per farsi indirizzare, per affrontare nuove sfide. E’ importante capire quando ci serve un mentor, quando intensificare il rapporto con il proprio mentor, quando un mentor ci ha dato tutto quello che poteva, quando ci serve un mentor nuovo, quando si può tornare da un vecchio mentor per terminare discorsi non ancora conclusi.
Fino a poco tempo fa non avevo mai considerato “seriamente” l’importanza di individuare degli “anti-mentor”, per studiare quello che non ci piace, che non va, e per non ripeterne gli errori.
Nel corso degli anni ho trovato pochissime persone da cui imparare qualcosa di più di semplici “lezioncine”, qualcuno che mi potesse aiutare in maniera strutturata, qualcuno con cui valesse la pena instaurare un rapporto completo e bidirezionale, ma ho individuato tante, troppe, persone che potevano insegnarmi cosa NON fare.
E’ importantissimo imparare da entrambi, anche perché se una cosa non ci piace, probabilmente potrebbe non piacere a quelli come noi, e di certo non vogliamo ripetere gli stessi comportamenti, non vogliamo adottare le stesse strategie, non vogliamo imitarli.
A volte la ricerca del miglioramento passa non solo dal copiare i maestri, ma anche dall’individuare problemi e comportamenti errati e starne lontani.
Spesso per ottenere il massimo da un mentor bisogna frequentarlo regolarmente, con gli “anti-mentor” invece è più semplice, basta essere sinceri nell’individuare le cose che non vanno, identificarle, classificarle e (cosa più difficile) evitare di ripeterle…