Stavo leggendo il post del prof. Fuggetta che discute delle implicazioni di frasi come "Fare l'avvocato del diavolo" e "Lo dico per il tuo bene". Che dire... io ogni volta che sento queste frasi sento irrefrenabile un desiderio di dire una frase che in Italiano suona più o meno come il titolo di questo post. Il diavolo non ha bisogno di avvocato. E del mio bene interessa a pochissime persone. E quindi pure io metto su i mutandoni di guisa.
Poi voglio aggiungere una terza categoria, quella che quando partono progetti importanti, o quando vedono che sta iniziando una nuova avventura ti dice "se hai bisogno... io ci sono"... e non parlo degli amici VERI, quelli che so che ci sono. Parlo degli altri, che nei momenti in cui tutto va bene offrono tutto il loro aiuto, salvo poi glissare con scuse ignobili quando servono. Ultimamente rispondo così "se avrò bisogno scoprirò se sei veramente mio amico"... e dalla reazione si scoprono le carte.
Comunque, il post del prof. inizia così:
Nel libro I dieci volti dell’innovazione di Tom Kelley (Sperling & Kupfer Editori), l’autore esordisce con questa considerazione: È capitato a tutti, prima o poi. Si apre la riunione chiave in cui vi proponete di far decollare una nuova idea o proposta che vi sta particolarmente a cuore. Una discussione serrata vi ha portati a raccogliere [...]
Continua alla Fonte: “Lo dico per il tuo bene”
P.s. la Fonte è quella bella cosa che distingue una banale scopiazzatura da una citazione/riflessione. Certa gente dovrebbe proprio fare tesoro di questo concetto. Una delle cose che adoro del blog del prof. è che mi fa scoprire libri, articoli, e altro che normalmente non avrei il tempo e/o la voglia di leggere. Grazie!