IMHO e con le dovute eccezioni.
Il settore informatico rincorre sempre le nuove tecnologie convinto, non sempre a ragione, che l'uso dell'ultima "invenzione" sia sempre redditizio. Con invenzione parlo di device, ambienti, tecnologie o semplicemente idee.
Il risultato è che l'inizio della vita lavorativa coincide quasi sempre con la ricerca della "gloria". Il futuro professionista preferisce la società che svolge i progetti più innovativi e interessanti e si accettano stipendi più bassi del dovuto anche perchè si è agli inizi. Tutto è pienamente condivisibile e ogni persona singolarmente, decide quanto far durare questa fase.
In seguito iniziano a sorgere i fattori economici e si cerca un lavoro più redditizio, a volte a danno dello stimolo esplorativo. L'esperienza si accumula, ci si confronta con i colleghi... In questi momenti iniziano anche a incidere contesti più complessi come ad esempio la famiglia, i figli, etc... Le necessità economiche iniziano quindi a diventare molto importanti.
In queste due prime fasi ci si reinventa spesso su progetti diversi, in linguaggi diversi, in tecnologie diverse. La differenza è che, nella prima fase, tutto è esplorativo e serve all'esperienza mentre, nella seconda, si dovrebbero offrire delle competenze che risultano, invece, essere più superficiali. In sostanza, più il campo di esperienza è esteso, più le competenze di ogni esperienza sono superficiali.
Le aziende necessitano di figure diverse: un numero - basso - di persone con esperienza estesa e un numero maggiore di persone con competenze specifiche, anche perchè la produzione non è da sottovalutare. E deve essere di qualità. Questi tipi di professionisti servono allo stesso modo.
Poi pian piano si cerca di salire gerarchicamente con compiti più gestionali; chi può cerca di mettersi in proprio, a volte con dei soci ma, in questo caso, ci troviamo già in altre problematiche.
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