Non che un team non si trova bene col leader che lo guida e preferirebbe un leader diverso, piuttosto si sente proprio di lavorare senza un leader incaricato.
Mi annoto in sintesi alcune considerazioni dal Leadership Game di Ignace Hanoulle e Yves Hanoulle a cui ho partecipato.
La risposta descrive una situazione ideale in cui
- il team tiene alti questi valori: creatività, rispetto, realizzazione personale, libertà, responsabilità e amicizia (conoscenza, apprezzamento, fiducia)
- nel team ci sono solo competizioni sane e non c'è una ricerca del potere che rovina i rapporti dentro il team
Questa risposta imho si può leggere a queste 3 granularità: a livello di team impegnato in un progetto, a livello di un reparto e a livello dell'intera azienda.
La risposta descrive una situazione "ideale" cioè con l'altra risposta Perché si può volere un leader anche direttivo e autoritario descrive i 2 estremi di un intervallo dentro cui nella quotidianità capita di _muoversi_ .
La cosa che è paradossale è che i benefici di lavorare senza un leader direttivo o autoritario si ottengono solo come effetto collaterale degli svantaggi di lavorare senza leader.
Ad esempio per fare una scelta senza un leader serve discutere per riuscire per cercare un addordo che convince tutti e che poi tutti sono disponibili a contribuire. Può servire molto tempo, specie in un team nuovo. Ma dopo si creano dinamiche che raramente si trovano in altri team.
I team dove anche quando i membri cambiano frequentemente restano coesi e tengono la rotta riescono spesso a raggiungere obiettivi difficili e anche a realizzare strutture molto complesse che una sola persona difficilmente riuscirebbe a realizzare (vedi ad esempio At home in the Universe di Kauffman, 1995 dove parla ad esempio della caratteristica della natura di essere auto-organizzante
La domanda successiva è come tenere i benefici del lavorare senza un leader e soddisfare i bisogni di leadership ?
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Print | posted @ lunedì 22 settembre 2008 03:52