Oggi ho partecipato all'evento Microsoft Business & Application Platform Summit, un evento al di fuori della cerchia UGIdotNET e poco adatto a chi non è sviluppatore. Almeno, questo è il mio modesto parere. Ne ho aprofittato per respirare un po' di aria diversa, aria di architettura, di SOA, di applicazioni orientate ai servizi. Ho salutato un po' di amici, da Corrado (che è stato il primo che mi ha visto!), Lorenzo (che mi ha deliziato per la seconda volta con la sua sessione sulle software factories), Gian Luigi (aspetto qualche news per qualsiasi cosa abbia in testa ;-) e via via tutti gli altri, comprese Silvia, Gilda e Sara con le quali ho chiaccherato. Oddio, non esageriamo: Silvia non l'ho (quasi) nemmeno riconosciuta, però credo di essere perdonato, perchè alla cena a Sirmione ero dall'altra parte del tavolo...In compenso, c'è un'altra persona che invece se la ricorda bene, ma purtroppo oggi non c'era...peccato!
Torniamo alla giornata di oggi. Non era sicuramente la giornata per chi voleva vedere il codice, ma in fondo era giusto così. Prima di arrivare al codice, deve esserci una visione di insieme, una filosofia da seguire ed un certo modo di pensare alle applicazioni come tanti piccoli tasselli che alla fine si incastrano assieme per formare un sistema complesso e completo. Pensare quindi alla creazione di applicazioni non come grandi blocchi monolitici, ma tanti moduli leggeri, flessibili ed interoperabili, ciascuno con responsabilità ben precise. Tutto questo modus operandi va al di là delle soluzioni offerte da Microsoft, ma rappresentano per l'appunto una filosofia che tutti noi dovremmo avere ben chiaro in testa quando ci si siede per sviluppare un'applicazione.
Microsoft ovviamente non fa che tirar l'acqua al suo mulino, quindi pubblicizza Visual Studio, Biztalk, SQL Server, Sharepoint, Windows Forms, WPF, che sono tutti strumenti tecnologici all'avanguardia che concretizzano una vision che si spinge molto, molto al di là di quello che possiamo pensare in un primo momento. Credo che alla fine sia questo il vantaggio davvero devastante che Microsoft ha rispetto ai suoi concorrenti: una visione ampissima, un grande puzzle dove ogni tassello è un software, un puzzle dove alla fine tutti i pezzi combaciano fra loro. La giornata di oggi ha allargato (ma solo per oggi) il mio punto di vista, mi ha fatto ragionare su come tante applicazioni che ho creato in passato (parlo di era VB5 o VB6) oggi siano un pochine chiuse in loro stesse, capaci certamente di comunicare all'esterno, ma solo attraverso salti mortali più o meno pericolosi. Per questo a volte sono titubante nel proporle ancora a potenziali clienti che mi contattano al telefono: credo nelle mie applicazioni, ma le reputo tecnologicamente antiquate e la malattia peggiore per un indipendent vendor come me è voler continuamente ammodernare le proprie applicazioni in una sorta di loop infinito, senza mai giungere davvero ad una release finale.