A tutti quelli che pensano che chi usa il PC deve
portare gli occhiali,
a quelli che credono che stare seduti davanti al
monitor fa diventare gobbi,
a quelli che pensano che lavorare con il PC sia
monotono e triste.
A tutti quelli che mi guardavano male quando a 10 anni passavo il tempo al
computer,
a quelli che oggi appoggiano la mano sul mouse e lo
sollevano dalla scrivania,
a quelli che oggi hanno bisogno del PC e non
lo capiscono e ci rinunciano.
A tutti quelli che dicono: "A me il computer non servirà mai!" ma alla fine
hanno un'e-mail,
a quelli che fanno l'ITIS, specializzazione
Informatica, per capire solo molto più tardi di aver toppato,
a quelli
che credono che il programmatore è un autentico genio e col PC sa fare
tutto.
A tutti quelli che mi chiamano, che mi cercano, che mi squillano al
cellulare,
a quelli che strabuzzano gli occhi quando dico loro che passo 8
ore al giorno davanti al monitor,
a quelli che forse mi compatiscono, provano
tristezza per me, poveri loro.
A tutti quelli che credono che stare al PC isoli dagli altri, ma loro
stessi usano per primi Messenger per tradire,
a quelli che navigano, cercano,
sfogliano, prenotano, acquistano, conoscono, ridono,
a quelli che con il
PC riescono ad applicare tutti i verbi possibili ed immaginabili.
A tutti quelli che sono nati per fare il nostro lavoro, e che non potrebbero
(forse) fare altro,
a quelli che si alzano la mattina ed in fondo non sono
così tristi come invece altri,
a quelli che riflettono parte della loro vita
sulla superficie opaca del monitor, ma non se ne dispiacciono.
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