AntonioGanci

Il blog di Antonio Ganci
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The antidote for religious debates

Dal libro Don't make me think di Steve Krug:

The point is, it's not productive to ask questions like "Do most people like pulldown menus?" The right kind of question to ask is "Does this pulldown, with these items and this wording in this context on this page create a good experience for most people who are likely to use this site?

C'è un'unica risposta per questo tipo di domande: Testing.

Le discussioni su ciò che è meglio in generale e non contestualizzato in una particolare situazione è uno spreco di tempo e di energie. Il testing sposta la discussione da ciò che è giusto e sbagliato a ciò che funziona o non funziona.

Il libro parla di usabilità, ma questo principio si può applicare in ogni ambito. Lo uso nei meeting di lavoro dove capita di infiammarsi pro o contro una tecnologia o una metodologia ed è efficace.

Siete d'accordo anche voi? Ma soprattutto è meglio Java o C#? (scherzo eh, non iniziamo flame)

Print | posted on domenica 12 novembre 2006 11:55 |

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# re: The antidote for religious debates

Sono abbastanza d'accordo. Per quanto riguarda il testing nello specifico, credo che qui: http://junit.sourceforge.net/doc/testinfected/testing.htm sia contenuto il motivo ultimo per cui oggi non se ne possa piu' fare a meno. In ogni caso e' meglio c#.
12/11/2006 14:19 | Nicola
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# re: The antidote for religious debates

Il problema è che ciò che è meglio a volte lo si vede non con i test ma con il tempo. Mi spiego: un singolo progetto sviluppato con determinate metodologie felicemente sottoposto a test può non funzioanre in un ambiente dove deve convivere con un altro prodotto altrettanto solido e inossidabile secondo i suoi test. Un buon progetto non si vede solo dai singoli test, ma dalla flessibilità che esso offre all'interno dell'ambiente nel quale viene introdotto, che potrebbe essere diverso da caso a caso.
12/11/2006 14:45 | Alessandro Scardova
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# re: The antidote for religious debates

Con il testing non intendo specificatamente i test automatici, ma in generale provare sul campo una certa affermazione.
Vorrei prendere come esempio la discussione sulle SP tra Raffaele Rialdi e Davide Mauri. La discussione che fanno è troppo generica e non può avere una risposta si Raffaele ha ragione o Davide ha ragione, perchè non ci sono parametri obiettivi su cui misurare la propria affermazione.
Se la discussione invece fosse contestualizzata, esempio banale: Ho un'applicazione Web che accede ad un unica tabella dei clienti, ha un certo carico, ecc. e il parametro di valutazione sono le performance allora basta fare una prova sul campo e si può dimostrare quale sia la strada migliore.
Il discorso "meglio" o "peggio" non è obiettivo perchè bisogna definire anche il modo di misurare
12/11/2006 15:14 | Antonio Ganci
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# re: The antidote for religious debates

Certo, ma la dicussione andrebbe contestualizzata tenendo conto di T, il tempo. Tutto è relativo e se non consideriamo T commettiamo un errore. Raccogliendo il tuo esempio: in T(0) ho un applicazione web che accede ad una tabella clienti e faccio delle prove sul materiale che ho a disposizione. Poi nel tempo aumento i clienti, o apro filiali all'estero, o le chiudo, o cambio gestionale con tanto di tabella clienti ecc... in questo caso, le scelte che in T(0) erano ottimali in t(1) possono essere non efficenti e sono costretto a spendere risorse magglori che quelle che avrei dovuto spendere avessi adottato tali scelte in T(0).
12/11/2006 16:57 | Alessandro Scardova
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# re: The antidote for religious debates

Per Alessandro: Si sono d'accordo, infatti le misure per valutare il proprio lavoro devono essere ripetute nel tempo perchè possono cambiare e quindi potrei modificare la scelta iniziale. Quando si fanno delle scelte tecniche o di design è buona norma essere pronti a cambiarle e quindi progettare il sistema in modo che si possa adeguare nel tempo.
I metodi agili sono adattativi per questo motivo
12/11/2006 19:37 | Antonio Ganci
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