Nella grammatica del software siamo abituati a pensare ai sostantivi, che rappresentano le entità; ai verbi, che sono le azioni che vengono implementate. Rimanendo in metafora, la User Experience potrebbe essere progettata per aggettivi. Avremo qundi Experience facili, difficili, belle, brutte, comode, scomode, banali, complesse, rigide, flessibili e via dicendo.
Una UX deve sempre essere intuitiva e accattavante? Non sempre. La user experience non sarà mai tale se non viene progettata pensando ad un determinato target.
Una volta individuato il target, dobbiamo pensare a quali aggettivi saranno più adatti. Un utente business forse avrà bisogno di una experience affidabile, potente, efficente; un utente consumer probabilmente la vorrà intuitva, prestigiosa, flessibile.
Una volta catalogati, i nostri aggettivi saranno i requisiti che la nostra UX dovrà soddisfare e sui quali dovremo costruire i test … ma questa è un’altra storia.