Class Action: Che fine ha fatto?

Nel 2007 il Governo Prodi aveva introdotto con la Finanziaria un nuovo ed importante strumento di tutela dei consumatori nei confronti delle grosse società, che avrebbe dovuto entrare in vigore nel giugno’08, denominato Class-Action.

Il provvedimento, anche se evirato della possibilità di richiedere “danni punitivi” come negli USA, dava la possibilità ai consumatori di unirsi in una azione giudiziaria collettiva nei confronti di una azienda che aveva violato in qualche modo i loro diritti.

Questo avrebbe consentito ai consumatori di non rinunciare ai propri diritti per il semplice fatto di non poter affrontare una azione giudiziaria contro una controparte più forte ed attrezzata, anche se l’assenza della possibilità di richiedere i “danni punitivi" indeboliva di gran lungo questo strumento.

Il Governo Berlusconi appena entrato nella “stanza dei bottoni” aveva rinviato l’entrata in vigore del provvedimento al gennaio’09, ritenendolo non ben fatto e bisognoso di correttivi.

A pensar male molte volte si sbaglia, ma spesso ci si azzecca e, pertanto, il timore era che il nuovo governo non avrebbe introdotto il “danno punitivo”, ma stava cercando semplicemente di far passare nel dimenticatoio il provvedimento, per fare in modo che a gennaio nessuno (o quasi) si fosse accorto della mancata entrata in vigore della Class-Action.

Purtroppo i “cattivi pensieri” sembrano avverarsi, ma ciò che mi fa più arrabbiare è vedere come chi dovrebbe tutelare i consumatori sta zitto e permette che la gente non si accorga di questo.

Dove sono le associazione dei consumatori? Proprio loro che ormai amano fare comparsate televisive per farsi pubblicità l’una a discapito dell’altra?

Dov’è il Codacons? Ma come, attacca pubblicamente e con forza il videogame più atteso e pubblicizzato sul globo (GTA4) tacciandolo di incitare i giovani a commettere stupri (?) e violenza i giorni dell’uscita (per poi non muovere più un dito successivamente) e non interviene sul tentativo di seppellire la Class-Action.

E Altroconsumo? Ma come attacca le major musicali la settimana di Sanremo, tacciandoli di usare sistemi DRM illegali, senza dar seguito ad alcuna azione finita la settimana sanremese, e non interviene sul tentativo di seppellire la Class-Action.

A no…Altroconsumo è intervenuta ed ha indetto sul suo sito una petizione per far entrare in vigore il provvedimento sulla Class Action entro il giugno’09. E i comunicati stampa all’Ansa? E le comparsate in televisione e nei telegiornali?

E le altre?

Ma come è l’azione principe a tutela dei consumatori e le associazioni dei consumatori non alzano la voce?

Ancora una volta si conferma come queste associazioni sono poco interessate a difendere il vero interesse del consumatore, ma a fare i propri di interessi, cercando di vincere la battaglia tra loro su chi è l’associazione “leader del settore”, con relativo vantaggio “economico”.

Pertanto, preferiscono farsi propaganda mass-mediatica ed azioni davanti al Tar per delegittimare l’associazione “concorrente” che alzare la voce contro il “potere politico” di turno.

Questa è l’Italia, ma in fin dei conti non scopriamo nulla di nuovo!