Diritto delle Nuove Tecnologie: La settimana scorsa...22-28 gennaio'07

Settimana dura per Apple quella appena trascorsa. Infatti, mentre la Quantum Research Group (azienda specializzata nello sviluppo di chip) ha denunciato la stessa Apple con l’accusa di aver violato alcuni brevetti di sua proprietà per utilizzarli su alcuni modelli di I-Pod, in Norvegia viene bandito il DRM utilizzato da Apple.

Il provvedimento emesso dalla autorità norvegese garante dei consumatori (Norwegian Consumer Ombundsman) ha messo al bando la tecnologia anticopia integrata nei file musicali acquistati su I-Tune.

La motivazione di tale provvedimento è che FairPlay obbliga ad ascoltare i brani acquistati sullo Store Apple solo sull’ I-Pod, agendo così contro gli interessi dei consumatori.

E’ evidente che questa pronuncia rappresenti un duro colpo per Apple che vede messa in discussione una delle caratteristiche fondamentali che ha sancito il successo commerciale dell’I-Pod e cioè l’interoperabilità.

Inoltre la posizione presa dall’autorità garante norvegese sembra essere di cattivo auspicio se si tiene in considerazione che analoghi procedimenti pendono in Germania ed in Francia.

Alla luce di questo provvedimento, Apple si trova davanti a una delicata scelta da compiere sul mercato norvegese (ma forse presto in molti altri paesi) e cioè scegliere se dare in licenza la sua tecnologia a chi intenda rendere compatibili i propri lettori con i file acquistati su I-Tune, sviluppare cooperativamente con altri un nuovo standard aperto o abbandonare la sua tecnologia anti-copia.

Indipendentemente dalla scelta che verrà fatta da Apple quello che appare evidente è che lo stesso produttore di I-Pod rischia di perdere il pieno controllo sul mondo dei contenuti protetti digitali; controllo che fino ad ora ha avuto.

 

Nel frattempo la settimana scorsa è anche stata caratterizzata dagli strascichi polemici dettati dalla cattiva informazione data dai mass-media in merito all’ultima sentenza della Cassazione in merito ai download (vd. post precedente).

Infatti su molti giornali e telegiornali, parlando della sentenza, si è illustrato l’intervento della Cassazione come una legalizzazione dei download di contenuti digitali protetti.

E’ evidente come la notizia in questi termini risulti sicuramente accattivante, ma certamente non veritiera rispetto alla reale pronuncia della Corte Suprema, con il risultato di far cattiva informazione ed il rischio di creare false convinzioni negli internauti.

 

Nel frattempo a cavalcare l’onda dell’ormai famosa sentenza della Cassazione ci ha pensato Altroconsumo che ha aperto una petizione indirizzata al Ministro dei Beni e Attività Culturali, Francesco Rutelli e al Presidente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, Pietro Folena e nella quale si chiede l’abolizione delle sanzioni penali per chi scarica e condivide contenuti protetti senza finalità di lucro, la realizzazione di un mercato moderno, efficiente e concorrenziale dei contenuti digitali basato su una gestione dei diritti d'autore digitali che rispetti anche i diritti degli utenti e il  divieto della coesistenza di DRM e dell'equo compenso.

 

Infine come non dare risalto alla più eclatante azione di phishing fino ad ora messa a segno. La remunerativa truffa è avvenuta a discapito di circa 250 correntisti della banca svedese Nordea, i quali si sono visti sottrarre i propri codici di accesso al conto con la classica ingannevole e-mail.

La truffa ha fruttato ben 750.000 Euro ma gli investigatori sembrano essere già sulla buona strada per individuare gli autori di questo ben architettato phishing. Inoltre anche i correntisti stanno tornando a fare sonni tranquilli in quanto la Nordea ha fatto sapere di voler risarcire i propri clienti.