Negli ultimi mesi ho sentito sempre più frequentemente, tra amici e conoscenti, di casi di errato addebito sulla carta di credito o peggio dell’uso illecito da parte di terzi della stessa. Soprattutto questo ultimo fenomeno sembra sempre più in via di espansione, con nuove tecniche che non mettono neanche al sicuro chi, erroneamente, pensava che per non correre rischi bastava non utilizzare la carta di credito su internet.
Vediamo perciò cosa fare e quali diritti abbiamo nel caso ci trovassimo in uno dei due casi sopra citati.
Cominciamo col dire che entrambi i casi sono disciplinati dall’art.8 del D.lgs 185 del 1999, in attuazione della direttiva comunitaria 97/7/CE. La normativa prevede il riaccredito al consumatore, da parte dell’istituto di emissione della carta di credito, nei due casi citati, ma è importante sapere che l’onere della prova ricade proprio sul titolare della carta che dovrà perciò dimostrare l’estraneità all’acquisto per vedersi riaccreditata la somma ingiustamente sottratta. E’ da sottolineare che non è sempre così scontato provare l’illecito o l’errore.
In entrambi i casi bisognerà avvertire dell’accaduto la propria banca e l’istituto di emissione della carta, ma nel caso dell’illecito da parte di terzi bisognerà anche sporgere denuncia contro ignoti all’autorità competente ed inviare la documentazione, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, alla banca e all’istituto di emissione.
Questa è la procedura standar da compiere nel caso che ci trovassimo malauguratamente in queste situazioni, c’è però da aggiungere che, a maggior tutela del consumatore, molti degli istituti di emissione hanno previsto procedure più snelle per chi ha subito spese non riconosciute attraverso internet, che permettono attraverso un semplice reclamo (entro 60 giorni dalla ricezione dell’estratto conto), con documentazione allegata, di avviare una procedura di verifica e riaccredito per ridurre al minimo i disagi per il titolare della carta di credito.
Quindi si può affermare che la normativa tutela il consumatore nei due casi citati, anche se spesso si possono incontrare notevoli difficoltà nel provare la propria estraneità, inoltre è lodevole, da parte degli istituti di emissione, l’aver creato procedure di rimborso più snelle per spese non riconosciute su internet, col tentativo di rilanciare l’utilizzo della carta di credito per fare acquisti online, metodo discriminato da erronei convincimenti che fanno ormai parte del credo comune.