Altra giornata bella pienotta...ma bella :-)
Inizio con una sessione che tratta di come integrare InfoPath e SharePoint. Proprio come dice lo speaker Giuseppe Martini, InfoPath è un prodotto che non è stato capito, ma penso anche che oggi abbia delle limitazioni serie - come l'obbligo di avere il binario installato sul client - che lo penalizzano troppo. Fortunatamente la prossima versione permetterà di compilare moduli direttamente dentro le pagine di SharePoint, forse allora ci farò un pensierino per un certo tipo di applicazioni.
Segue una panoramica sul Compact Framework condotta da Marco Frontini. Pur non essendo un cultore di dispositivi mobile devo riconoscere l'enorme lavoro fatto da Microsoft, sia nel far evolvere il CF sia nel supporto che VS 2005 da rispetto a VS 2003 nello sviluppo delle applicazioni.
Tanto per rendere un'idea: il CF 2.0 contiene le classi per la gestione dei file XML, supporta DirectX (un subset ovviamente), supporta tutti gli eventi del dispositivo, a qualsiasi livello, per poter scrivere applicazioni che si integrino in profondità nel sistema, e tanto altro ancora.
Sul lato VS 2005 le novità maggiori risiedono nel designer dei form, che mostra il dispositivo invece di una finestra generica, nella velocità degli emulatori, nella possibità di settare i parametri del progetto senza dover modificare a mano i file di configurazione.
La terza sessione, nonché la mia preferita, presenta le tecniche di porting dal mondo a 32 bit verso quello a 64 bit. Giuseppe Dimauro introduce bene l'argomento, poi va al sodo mostrando molti scenari potenzialmente problematici con relative soluzioni: binari compilati a 32 bit che devono continuare a lavorare in ambiente a 64 bit e l'uso di tool per scovare e risolvere i problemi.
Dopo una sessione del genere ci si rende conto dell'enorme vantaggio di aver sviluppato sul Framework: tutto il codice scritto in "epoca" 32 bit gira senza problemi su archietture a 64 bit, sia x86 che Itanium. Purtroppo lo stesso non si può dire per applicazioni sviluppate in C++, per le quali si deve verificare e testare attentamente il codice che fa uso dell'aritmentica sui puntatori; va comunque detto che chi ha fatto uso di operatori quali sizeof(...) ed affini parte già avvantaggiato nel processo di un eventuale porting.
Paolo Pialorsi ci mostra WSE 3.0. Prima della sessione non so neppure cosa sia esattamente WSE 2.0, quindi parto da zero. Alla fine capisco che Microsoft ha deciso di sviluppare WSE (Web Services Enhancement) perché il mondo dei Web Services è in fermento e rilasciare aggiornamenti sui WS solo in concomitanza delle release del Framework sarebbe stato un limite. WSE implementa i WS con alcune chicche, tipo l'indipendenza dal protocollo HTTP, la security legata al messaggio e non al protocollo, la facilità di comporre messaggi attraverso un modello ad oggetti.
Insomma, WSE non mi dispiace affatto: non è standard, ma se si vogliono sviluppare applicazioni distribuite su architettura interamente Microsoft allora è ottimo.
Le ultime due sessioni, tenute entrambe da Pierre Greborio, parlano di VS 2005 for Architects (il nome è più lungo ma ci siamo capiti) ed il versioning del codice tramite Team Foundation Server.
Subito una cosa: finalmente non più solo screenshots!! In un mio precedente post criticavo il fatto che tutte le demo sulle grosse novità di VS 2005 e TS alla fine erano fatte più da slide che da operatività sul campo. Questa volta non è così e ne sono felice, così posso valutare meglio i nuovi strumenti.
Il designer per l'architettura delle soluzioni ha i seguenti pregi: è chiaro ed è relativamente facile da usare se si considera la portata del lavoro che deve fare. Permette di impostare limiti a livello applicativo, di deploy, di protocollo che in un secondo tempo servono a validare l'intera solution. Il limite attuale è la validazione solo su certe parti della solution (praticamente i file di configurazione delle applicazioni) e non sul codice sorgente. Faccio un esempio: tramite il designer impongo che la mia web application acceda ad un determinato DB. Se la stringa di connessione è nel web.config allora posso validare tale vincolo, mentre se si trova in un file sorgente questo non avviene. In ogni caso è un ottimo prodotto, che sicuramente crescerà con il tempo.
La seconda sessione tratta del versioning dei sorgenti. Questa parte del Team Foundation Server non è un evoluzione di SourceSafe ma completamente un nuovo prodotto e, come tale, si basa su SQL Server 2005. La gestione dei file è integrata ad un concetto di tracciabilità sconosciuto a SourceSafe che prevede working item, validazione dei checkin (anche custom), branching evoluto. Chi conosce prodotti come IBM Rational ClearCase sa di cosa sto parlando, agli altri posso dire che uno strumento del genere permette di sostenere un ciclo di sviluppo del software consistente: daltronde TFS nasce proprio con questo scopo.
Stasera Serata Zelig...