Non so a quanti di voi è mai stata detta una frase così, dipende soprattutto da quanti anni avete e da quanto avete a che fare con l'informatica. Può avervela detta vostra madre, la vostra ragazza/zzo o vostra moglie, ma il motivo è sempre quello: per un motivo o per l'altro, siamo sempre davanti al monitor. Carenza di vita privata, come accennato da Andrea. Non solo per lavorare, magari stiamo vedendo quali films ci sono al cinema, o la data del prossimo concerto dei Pearl Jam, oppure stiamo cercando un negozio che venda il millefiori (aroma per preparare la pastiera napoletana - qualcuno sa dirmi dove posso trovarlo?). E' proprio questo il succo del discorso: anche se siamo sempre davanti ad un PC, lo facciamo in modi molto diversi, per scopi diversi e facendo ragionamenti molto differenti fra loro.
Sarebbe interessante a mio avviso monitorare l'attività cerebrale durante l'utilizzo di un PC. Sono convinto che un programmatore ed un semplice navigatore attivino parti differenti del cervello. L'eterno scontro tra creativitA' e tecnica. E' quasi la differenza che c'è tra un bicchiere di pregiato vino rosso ed un bicchiere di birra al pub: si tratta in entrambi i casi di ingurgitare qualcosa, eppur si tratta di casi molti diversi. Il primo è più raffinato, lo si fa assaporandone con calma il sapore ed il gusto, magari in squisita compagnia con la nostra dolce metà. Il secondo è più leggero, lo si fa in mezzo a risate e schiamazzi degli amici, in un boccale da un litro e con qualche espressione colorita di troppo. Ci si stanca di bere vino? Ci si stanca di bere birra? Ci si stanca di bere? No.
La stessa cosa accade con i computer. Un conto è sviluppare e creare applicazioni, un altro conto è cercare di vincere la tappa n°5 del Rally di Spagna. Si tratta pur sempre di premere tasti o muovere il puntatore del mouse sullo schermo, ma quello che ci sta dietro è incredibilmente molto diverso. Io faccio cose diverse. Nel corso degli anni il concetto di stare davanti al PC è stato assimilato come qualcosa di stancante, snervante o stressante. Ma oggi il PC è in grado come non mai di farci lavorare, di farci ascoltare musica, di darci informazioni di ogni tipo, ed è quindi il coadiuvante delle più disparate emozioni umane:
- divertimento quando videogiochiamo
- commozione quando vediamo foto che ci ricordano momenti particolari
- rabbia quando - sempre videogiocando - perdiamo ;-)
- concentrazione se siamo al lavoro
- soddisfazione quando - sempre lavorando - raggiungiamo il nostro obiettivo
- godimento se ascoltiamo il nostro concerto live preferito
Tutte queste sensazioni ed emozioni sono umane, è solo il mezzo che è artificiale. Per riuscire a non stancarsi mai di stare davanti a quel "coso" lì, è importante forse avere un buon rapporto con il PC, capire come e perchè si comporta così, perlomeno dal punto di vista utente (più o meno avanzato). Prendere la posta elettronica, avviare Windows Media Player, vedere delle foto (o scaricarle dalla macchina digitale) sono attività che devono quasi avvenire d'istinto, senza alcuna occupazione del nostro cervello: se già dobbiamo impegnarci per fare un'operazione semplice, è evidente che dopo un po' di tempo saremo cotti e mentalmente stanchi.