Il mio post precedente sul valore dell’IT ha suscitato qualche polemica per l’uso di Michelangelo come immagine di un’artista che crea cose di valore e allora mi sembra giusto chiarire meglio il concetto con qualcosa di più concreto.
Innanzitutto nessuno dice che le ore non debbano essere usate come unità di misura delle cose, l’importante è che non siano l’unica unità di misura del VALORE di un lavoro. Facciamo qualche esempio pratico:
- per me è giusto che un medico che opera per 3 ore un paziente al cuore riceva un compenso superiore ad un medico di base che svolge 3 ore nel suo studio a fare visite ordinarie, perchè il primo sa come operare e salvare una persona e quindi gli viene riconosciuto più VALORE
- perchè un calciatore che prende uno schifo di soldi per tirare due calci a un pallone prende una montagna di soldi ? Perchè è tra i pochi che lo sanno fare così bene e quindi gli viene riconosciuto (nella nostra società “calciocentrica”) il VALORE.
Perchè la stessa cosa non può accadere nell’IT ? Semplicemente perchè non c’è il concetto di VALORE, solo pochi addetti ai lavori sono in grado di distinguere un lavoro ben fatto da un lavoro normale o mediocre e quindi le ore di un ottimo professionista vengono viste alla pari di qualunque altro smanettone o improvvisato player nel mondo dell’IT. E se il professionitsa ci mette 1 ora e lo smanettone 8 ore poco importa, quasi nessuno sarà mai disposto a pagare l’ora del professionista quanto le 8 dello smanettone.
E quindi ? Cosa può fare un professionista per vedere riconosciuto il proprio VALORE ? Creare, innovare, inventare (vedi Codeplex, CodeProject e gli svariati progetti OpenSource degni di nota) in modo da poter dimostrare a tutti il proprio valore (esattamente come fa qualunque altro artista nel proprio campo sia esso musica, spettacolo, cinema, ingegneria o architettura) e vederlo finalmente riconosciuto.
Chiudo col ricordare la morale della famosa storiella del consulente e la vite e cioè che l’importante non è quello che si fa, ma quello che si sa: “tutti sanno avvitare una vite, pochi sanno quale avvitare”