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  • Questo blog si propone di raccogliere riflessioni, teoriche e pratiche, su tutto quello che riguarda il world-computing che mi sta attorno: programmazione in .NET, software attuale e futuro, notizie provenienti dal web, tecnologia in generale, open-source.

    L'idea è quella di lasciare una sorta di patrimonio personale, una raccolta di idee che un giorno potrebbe farmi sorridere, al pensiero di dov'ero e cosa stavo facendo.

    10/05/2005,
    Milano

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Il mio pensiero sul mondo del software dalle nostre parti

Ho letto con vivo interesse e con una certa passione questo post di Raffaele e tutti i commenti che ha ricevuto, compreso il mio. Devo dire che mi trovo d'accordo con parecchi dei punti che bene o male sono stati espressi, ma volevo aggiungere del mio e siccome sarebbe stato troppo lungo metterli in un semplice commento, mi son detto: "Perchè non scrivere un post su questo discorso?".
Beh, il post è questo qua. Leggetelo, ed insultatemi pure.

La mia carriera professionale reale è cominciata intorno al 1995, appena dopo la maturità. Già da molto, molto, molto prima avevo a che fare con home-computer e programmazione, però la mia prima busta paga risale a quel periodo. Questo per dire che ho lavorato per molto tempo come dipendente, dove io ero il programmatore, poi c'era chi faceva il commerciale, il tecnico, l'assistenza hardware, e così via. Poi, nel 2001 (mi pare), mi sono messo in proprio.

Io ritengo che i parziali fallimenti dell'informatica nel nostro Paese siano imputabili a diversi fattori:

  1. il settore commerciale dell'IT, molto impreparato sia nell'informatica in genere, sia per quanto riguarda il prodotto specifico che stanno vendendo
  2. IMVHO il fatto che il software non sia un prodotto fisico rende più ostico da parte del cliente dargli un valore reale effettivo, e di conseguenza tendono a sminuirlo/svalutarlo
  3. la cultura del clicca qui, clicca là, tanto è semplice portata avanti da Microsoft (ma non solo), dai suoi wizard, dal drag'n'drop semplice, etc. è molto, molto, pericolosa

Il lato commerciale
I commerciali normalmente non capiscono nulla
, per default. Voglio essere chiaro fin dal principio con questo concetto. Smentitemi pure, insultatemi, ma io la penso così, so di essere drastico, e mi sta bene. I migliori commerciali, ed io in passato un paio li ho conosciuti, sono quelli che comunque hanno avuto un backgroud come ex-programmatori e quindi hanno una certa idea di quello che hanno di fronte, di quello che stanno vendendo, e del lavoro che bisogna fare per modificarlo. L'ho già scritto nel commento che ho lasciato nel post di Raffaele: se un commerciale incontra il cliente, questo potrebbe chiedergli una modifica così come la pensa lui, senza pensare però alla fruibilità dell'applicazione, senza sapere nulla di nulla. Sia chiaro: il cliente ha sicuramente il diritto di chiedere qualcosa, ma è compito nostro quello di considerare ed inserire quella particolare richiesta in un contesto più ampio . Un commerciale non potrebbe, la sua intelligenza è troppo limitata. Sinceramente, a me questa cosa viene spontanea. Come sono altezzoso, vero? Per questo mi sono messo in proprio: un po' presuntuosamente, forse, ho pensato che nessun commerciale poteva essermi utile e costruttivo. Forse, ma non ditelo a nessuno, lo penso tuttora.

Il software non è fisico, non si vede, non si tocca, quindi quanto vale?
Questo a mio modo di vedere è un punto drastico. E' difficile per il cliente saper valutare il prodotto software che vede sul monitor. Questo è davvero un peccato, e va in concomitanza con quanto ho detto con il punto (3): troppe persone pensano che per realizzare quella UI in realtà hai fatto un paio di click chissà dove. Però per assurdo credo che adesso ci sia una sorta di inversione di tendenza, perchè oggi davvero un sacco di persone usano il PC per i motivi più disparati e quindi toccano con mano le difficoltà che possono sorgere durante il suo utilizzo. Se è così difficile usarlo - si chiederanno in molti - come diavolo dev'essere programmarlo? Non fraintendetemi: oggi è sicuramente molto più semplice usare un PC rispetto ad una volta: mia mamma e mio papà navigano tranquillamente (ehm....più o meno ...) in Internet, solo che quando bisogna fare cose particolari, c'è sempre bisogno del mio aiuto o di quello di mio fratello.

Vi voglio raccontare una mia esperienza diretta.
Mi capitava, 4-5 anni fa, di lavorare direttamente dal mio cliente diretto per risolvere diversi problemi precisi. Ad esempio: "Igor, scusa, riesci ad importarmi questo foglio Excel dentro il tuo database delle discoteche?", oppure "Igor, ho qui i numeri di telefono di queste attrici, me li importi nei tuoi recapiti?". Allora, mi vedevano macinare VBA a go-go in Excel o in Access per fare 'sta cosa. Mi consideravano un marziano. Sarà successo anche a voi, credo. Oggi, la situazione è diversa: alcuni miei clienti più smaliziati conoscono VBA, fanno qualcosa e si rendono conto che in fondo non ero un marziano. Però, cavolo, anche oggi quando devono fare qualcosa di difficile (come dicono loro), mi chiamano ancora e risolvo la situazione. Quindi, per assurdo, ritengo che le distanze siano ridotte, ma io ho comunque una marcia in più rispetto a loro che risolve la situazione. Non parlo di me perchè voglio fare il bullo della storia: questa cosa vale sicuramente per tutti quelli che si trovano in una situazione analoga alla mia. Quindi secondo me hanno più - come dire - rispetto per il nostro lavoro, però magari è solo un'impressione. Che dite? Sono ottimista?

In passato uno dei punti chiave della mia filosofia era: "fate produrre ai vostri software della carta, fateli stampare, generate dei report gratificanti". Oggi faccio consulenza a tempo pieno all'interno di una grossa azienda di Milano, ma quando lavoravo fisicamente per i fatti miei, mi capitava molto spesso di fare delle demo di un mio software presso agenzie di musica, spettacolo, TV, cinema ed affini. Mi è sempre piaciuto terribilmente andare dal cliente perchè vedere il frutto di ore ed ore di programmazione (all'epoca VB6) trasformarsi in soddisfazione sul volto delle persone è una cosa che mi ha sempre emozionato. Manco a farlo apposta, il culmine lo si raggiungeva sempre quando facevo vedere le anteprime di stampa, perchè in qualche modo toccano di più l'utente, perchè forse riescono a percepire meglio il vantaggio che arriverebbe loro adottando il software. Oggi non lo so più se questa cosa vale ancora.

I wizard e la cultura del "click semplice"
Io ho sempre condannato i wizard
, oggi nel 2006 ho quasi paura a fare il drag'n'drop dalla toolbok per mettere un Button sulla mia WF. Dai, adesso sto esagerando.  Però, insomma, la filosofia che voglio far passare è questa. Però, per assurdo, ritengo che tutti, ma proprio tutti, debbano inizialmente passare per lo sviluppo di un'applicazione estremamente RAD, proprio per capire successivamente i vantaggi portati da uno sviluppo diverso e più accurato. Il mio primo programma serio scritto da dipendente era un giga-mega-blocco-megalitico da 5Mb e passa, il cui eseguibile era winshow.exe. Anche oggi quel software sopravvive, ma l'exe è da 3Mb, ci sono una dozzina da DLL intorno, ed è strutturato molto, molto meglio. Questa esperienza io non la racconto perchè l'ho letta su un libro, la racconto perchè ci sono passato personalmente dentro anni ed anni di programmazione, ed oggi sorrido e mi dico in modo più infantile: "Cavolo, come sono più belli i miei programmi oggi!". I software scritti prima, in C/C++, erano forse anche peggiori, anche se risolvevano problemi più limitati, e quindi passavano inosservati.

Non c'è nulla di male a scrivere un'applicazione poco Object Oriented, l'importante è saperlo, essere onesti con se stessi e gestire il cliente con intelligenza e buonsenso. Io ho sempre ritenuto che un buon programmatore può essere un decente commerciale, ma mai il contrario. E questa considerazione (in aggiunta a delle altre che sono un po' OT), mi ha portato ad affrontare la mia carriera come libero professionista.

Cavolo, questo post è stato di gran lunga il più impegnativo che abbia mai scritto, ma almeno ne sono soddisfatto!  Ritengo di aver espresso a sufficienza buona parte del mio pensiero!

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Print | posted on mercoledì 22 febbraio 2006 13:26 | Filed Under [ Tecnologia ]

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# re: Il mio pensiero sul mondo del software dalle nostre parti

Igor, hai centrato la questione, io faccio il tuo stesso lavoro (più o meno) da quasi otto anni ...hai scritto a belle parole quello che ho esposto nel post di Raffaele...


22/02/2006 15:13 | Marco Sigot
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# re: Il mio pensiero sul mondo del software dalle nostre parti

sono contento di aver ricevuto solo consensi, più che altro perchè vuol dire che la pensiamo tutti allo stesso modo. io cmq aspetto l'insulto di Andrea, altrimenti stasera non me ne vado a casa. ;-)))
22/02/2006 15:16 | Igor Damiani
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# re: Il mio pensiero sul mondo del software dalle nostre parti

D'accordo con Igor.
Interessante il post di Messora col degrado progressivo della qualità dalle PMI alle BR, tanto triste quanto vera.

Per la mia esperienza non sono mai stato un grande commerciale di me stesso e nonostante dei buoni lavori fatti (e riconosciuti tali) dai clienti ho visto per il 2006 solo nero per il mio futuro nell'informatica; poche offerte e poco chiare (per non dire peggio), senza nessuna possibilità di crescere.

Ora non lavoro più come programmatore, ma mi è rimasta appiccicata la voglia di seguire l'evoluzione della programmazione (con .NET) anche se non più finalizzata al lavoro.

Adesso sono fuori da questa corrente impetuosa, ma passeranno prima o poi i cadaveri delle BR...ed io riderò.
22/02/2006 17:18 | Stefano Grevi
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# re: Il mio pensiero sul mondo del software dalle nostre parti

pillole di saggezza...........
23/02/2006 11:15 | gio
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# Granny movie galleries.

Older granny.
12/12/2008 11:52 | Granny galleries.
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