Il soldato nazista si nascose in mezzo agli alberi,
un filare di grandi betulle che costeggiavano il fossato qualche metro più
in là. Si accucciò in silenzio e cercò di prendere fiato.
Era sudato, sporco ed impaurito ma la cosa peggiore era che doveva sfuggire
ai suoi nemici che lo braccavano. Alzò lo sguardo ed i suoi occhi digitali scrutarono con attenzione la strada di terra
battuta da cui era arrivato, cercando ansioso qualsiasi traccia dei suoi
inseguitori. Sperava di vedere qualche nemico ucciso, ma una voce dentro di lui
gli diceva che era una cosa impossibile: l'algoritmo ripuliva le aree di
memoria man mano che non servivano più. Impugnò meglio l'arma, un Garand
M1 preso ad un americano che aveva fatto fuori nel caricamento precedente, riempì il caricatore per
essere sicuro di avere il contatore dei
proiettili pieno se ne avesse avuto bisogno. Si alzò e, sempre
rimanendo abbassato, cominciò a correre. Il frame-rate scese un attimo a 11fps, il soldato vide la
propria immagine rallentare perdere di fluidità, ma non se ne preoccupò molto.
Continuò la propria corsa guardingo.
Nell'immensità di dati presenti nella memoria RAM, byte[0]
fra tutti rivestiva una maggiore importanza. Come al solito, lui non era a
conoscenza di questa sua importanza, ed eseguiva il suo lavoro come se fosse una
giornata fra tante. La CPU era particolarmente impegnata a gestire un processo
cod2sp.exe. Occupava parecchia RAM e soprattutto richiedeva
un certo dispendio di forze per mantenere costante il flusso verso la GPU
che, per fortuna, faceva il suo lavoro a dovere renderizzando inesorabile verso
il dispositivo di output primario. Il byte[0] si aggirava fra i banchi di memoria
in attesa della propria missione. Non poteva però sapere che nello stesso
istante di clock anche byte[1] si trovava a soli 0x20 bytes di
distanza, minaccioso come non non mai.
Dopo 200 metri di corsa, il soldato nazista cominciò ad
avere il fiatone. Fisicamente non provava nulla, non poteva provare nulla, ma
l'algoritmo che lo governava gli imponeva di vedere
il proprio fiato uscire dalla bocca e condensarsi in un piccola nuvola di vapori di zeri e di uno
davanti a lui. Irrigidì i muscoli del
proprio corpo virtuale quando vide che si stava avvicinando
ad un edificio che, da lontano, sembra un tipico fienile, una fra i
tanti che aveva già visto in Normandia. Cercando di tenersi al
di fuori dalla linea di tiro delle finestre, il soldato si avvicinò
all'ingresso principale ed attese di poter sentire qualcuno. In alcune occasioni
poteva intuire la presenza di nemici al di là delle pareti: gli era
capitato, ma non aveva capito come aveva fatto, perciò non poteva riprodurlo.
Pensò che poteva essere stato merito di qualche cheat, o di qualche algoritmo
diverso da quello attuale, o magari da un'arma differente dal Garand che portava
adesso. Fece per girare l'angolo e fare il suo ingresso nel fienile, quando lo
vide, proprio nascosto dietro una balla di fieno. Lo notò per via della
baionetta che spuntava dal suo nascondiglio. Era un nemico, senza dubbio. Il
soldato nazista strinse più forte l'arma, trattenne il fiato e si preparò ad
aprire il fuoco.
byte[0] e byte[1] vennero chiamati contemporaneamente dalla CPU. Videro il proprio indirizzo di memoria
correre veloce sul bus a 32bit del sistema. Saltarono sul bus e
si fecero sospingere dal flusso dati alla stessa velocità imposta dal clock a
2,21Ghz. Un algoritmo di sorting, più ad alto livello rispetto al context attuale,
aveva richiesto la loro presenza per portare a compimento un task appartenente al processo
cod2sp.exe. byte[0] e byte[1] si
affiancarono, si guardarono e sorrisero, felici di lavorare assieme in quel
momento. Salirono verso memorie ad alte velocità, verso era una cache L2, o
chissà cos'altro. Si preparono a subìre l'operazione binaria associata, ma
qualcosa accadde. Qualcosa che non ebbero previsto e che al momento li spaventò
molto. La CPU effettuò un masking sui due bytes: byte[0] seguì un flusso da
una parte, mentre byte[1] finì dalla parte opposta. I due bytes si guardarono
allontanarsi veloci, chiedendosi perplessi quale destino li
aspettasse.
Il nazista alzò la mira con l'arma, la puntò contro il nemico che aveva
intravisto e premette il grilletto. Una raffica di colpi partì verso il
bersaglio, colpendo un po' a casaccio il fieno e le pareti di legno del fienile
al di là. Schegge di legno volarono dappertutto, mentre uno stream di bytes[]
sonori fluirono verso la scheda sonora con devastante potenza. Ancora una volta,
i dettagli troppo elevati del rendering causarono un
calo improvviso degli fps, e la traiettoria dei proiettili
digitali ne risentì. Sul volto del soldato comparve un debole sorriso,
quando vide particelle di sangue
renderizzate imbrattare il pavimento, proprio dove aveva intuito la
presenza del suo nemico. Lasciò il grilletto, e nel fienile tornò il silenzio.
Soddisfatto, si avvicinò spavaldo al punto in cui aveva colpito. Quando lo
raggiunse, vide che il suo nemico non era nient'altro che un clone di se
stesso. Aveva lo stesso volto, l'aspetto era implementato
attraverso le stesse texture, il comportamento
era il medesimo. Allo stesso tempo, si accorse che molte delle
properties associate al clone avevano valori minimi, ma sufficienti
affinchè il suo algoritmo girasse ancora.
Il nazista si affrettò a puntare il
Garand per chiudere questa maledetta storia.
Il nazista sparò nuovamente
verso il suo clone, consumando l'intero caricatore.
byte[0] e byte[1] sfrecciarono su corsie adiacenti, ma in
direzioni opposte, perchè così voleva la CPU. Viaggiando uno contro l'altro
scanditi dal clock, i due bytes si scontrarono provocando un impatto binario ad
alta frequenza. Sarebbero sopravvissuti entrambi, questo è chiaro, ma solo uno
dei due avrebbero avuto la meglio e avrebbe continuato a far parte del processo
corrente.
Il nazista vide il proprio corpo grondante di sangue,
colpito a morte dagli stessi proiettili e negli stessi punti del suo clone, che
stava disteso davanti a lui. Non capì come fosse successo, perchè credeva
che il suo algoritmo fosse stato più veloce di quello del suo nemico.
Non
capì il motivo di nulla. Non capì il perchè della sua morte.
Il nazista non
poteva sapere che uccidendo il suo nemico, in realtà avrebbe ucciso anche se
stesso.