Si, lo so, il titolo sempra preso dal primo libro delle Cronache di Narnia... ma ci andava di scriverlo così!

Attenzione: la storia seguente è puro frutto di fantasia. Non provate a replicare quanto scritto in questo post. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti o persone realmente esistite è puramente causale. La grande somiglianza tra i luoghi ed i tempi raccontati e la vita reale dell'autore è un puro esercizio di stile dell'autore stesso.
A che cosa serve questo post? A nulla, assolutamente, è un puro esercizio stilistico a quattro mani con una cara amica...aspettando che casa mia si rinfreschi! :)

Agosto, caldo, un'amica che non vedo da tempo. Poca voglia di avere una meta e tanta voglia di girare per Milano, cazzeggiando. Discorsi filosofici, discorsi storici, politici, la vita, il traffico. Milano, sempre Milano, la mia amata Milano. Su attacco personale, decido di dimostrarle che in realtà, Milano degli incidenti e del traffico se ne sbatte, l'importante è il consumo di carburante. Voglio dimostrare insomma che non è sempre colpa di Milano!

Test numero uno: l'onda verde, simpatico meccanismo che ti permetteva di piantarti in circonvallazione a 45/50 all'ora e arrivare dove volevi senza praticamente mai incappare nel rosso, è stata pianificata totalmente all'incontrario, in modo cioè da farti fermare il più possibile. Traffico e consumi, chiaramente, schizzano.
Come prova, si parte da piazza Piemonte e si arriva alla fine di viale Liguria, tutta circonvallazione, distanza approssimativa 2,5km, velocità rigorosamente tra i 45 ed i 50 orari. Non si contano purtroppo i semafori, ma ce ne saranno almeno una quindicina. Su quindici, solo due riusciamo a prenderli verdi, tutti gli altri ci bloccano con l'impetuoso rosso. La cosa piu bella da vedere è quando, partendo con il verde, si vede il semaforo davanti che a metà tragitto, diventa arancione. Quasi a dirti "frena pure, tanto non ce la farai mai".

Test numero due: l'onda rossa, invece, è viva e vegeta. Quella che ci fa capire che l'assessore all'urbanistica, e tutta la sua allegra giunta, non girano MAI per Milano di sera, non girano MAI per Milano in ora di punta, non girano MAI per Milano nemmeno quando è agosto e non c'è in giro nessuno..... insomma, non girano MAI per Milano, se non in elicottero!
Stesso test di prima, si ritorna indietro e si riparte da piazza Napoli, facendo lo stesso giro, ma aumentando la velocità. Sopra al limite. Parecchio sopra. Non da ritiro della patente, ma vicino. Risultato: il semaforo che prima diventava arancione a metà tragitto, ora diventa arancione dietro di noi, quando ormai è già sorpassato. Modulando la velocità ma rimanendo sempre, rigorosamente sopra al limite concesso, riusciamo a prendere tutti i semafori verdi tranne uno, l'ultimo.

Guardo la mia compagna di avventura, stupita dalla prova che ha appena ricevuto. Ci chiediamo questo a cosa dovrebbe portare: quando un autista medio scopre che andando a 50 si deve fermare 10 volte, e andando a 80 invece no, cosa farà di sera, quando magari ha fretta di arrivare?? Dov'è finita la ricompensa per gli autisti rispettosi che seguono le regole? Una volta era quella di fermarsi di meno e guidare piu sereni, ora?

Non pago, guido la mia compagna verso l'ultima, terribile prova:

Test numero tre: la tagenziale dagli occhi del Nonno. Ossia, entrare in tangeziale ovest all'altezza di Assago, andare verso la Est e farsela tutta fino a Sesto San Giovanni, rigorosamente entro i limiti imposti dal codice della strada. Per chi non fosse di Milano, sappia che il limite in tangenziale ovest (3 corsie per senso di marcia con Jersey in cemento centrale nella maggior parte dei punti) è di 90km/h nei tratti piu veloci, 70 e 80 in alcuni tratti curvilinei. Il percorso è stato di piu o meno 18Km.
Questo esperimento pericolosissimo, mai provato prima, si è svolto rimanendo sempre rigorosamente col tachimetro 5/10km sotto il limite concesso, quindi con un massimo di 85Km/h nei tratti piu veloci.

Come facilmente prevedibile, l'esperimento si è concluso con i nostri eroi sempre rigorosamente in corsia di destra, che vengono sorpassati da cani e porci. Tra i sorpassatori, anche nutriti gruppi di camion e nonni in 600 che imprecano con veemenza.

Un saluto affettuoso particolare a Mario, camionista, che col suo Stralis ci ha sorpassato accendendo la luce dell'abitacolo e lanciandosi in una pantomima di un angioletto che dorme mentre guida, con tanto di (entrambe) le mani a preghiera sotto la guancia ed occhi chiusi. Grazie a lui non ci è più così oscuro il perchè succedano questo genere di incidenti. Un saluto anche al ragazzo della Iaris che in uscita da San Giuliano ci ha sfanalato, ci ha quasi preso a sportellate e successivamente si stava (fortunatamente) per ammazzare all'uscita di San Donato. Se mi leggi: quell'uscita la stanno rifacendo da un anno e mezzo. Quindi, se la prendi a 100 all'ora e non conosci lo stato dei lavori attuale, sei un cretino! Ah, ed è inutile sfanalare, ottieni lo stesso effetto anche senza, quando i fari anabbaglianti te li sei fatti regolare da Ray Charles: uno puntava sul guard rail sinistro e l'altro dritto nel mio specchietto retrovisore destro!!

Ripetiamo l'esperimento anche al ritorno, da Sesto a Corsico. La storia si ripete, uguale, con noi sorpassati da chiunque e comunque, nessuna macchina rimane dietro di noi se non per uscire. E le velocità di sorpasso, anche dei camion, sono sostenute. Un simpatico stacchetto si ha, al solito, nel pezzo tra Cascina Gobba e l'uscita di Lambrate, dove c'è una doppia scicane che passa sotto la Metropolitana e poi, in bella mostra un baraccotto con la scritta "Polizia di Stato". Assistiamo divertiti a solenni inchiodate, gente che arriva dalla scicane, in discesa e leggermente in pendenza, a velocità importanti e non aspettandosi il baraccotto, inchioda clamorosamente rischiando di perdersi il retrotreno e di sfrondarsi contro il Jersey. Se qualcuna di quelle persone mi legge, gli sveleremo un grande segreto: quel baraccotto non funziona, non è mai funzionato e dubito che mai funzionerà. Anche se funzionasse, basta affrontare le controcurve ad una velocità prossima ai sessanta, oppure fare la tangenziale di mattina quando la velocità in quel tratto è già tanto se arriva ai venti, per aggorgersi che è stato brutalmente graffittato piu e piu volte sia sulle fotocellule che sulle telecamere. Sfido qualsiasi macchinario a prendere foto attraverso uno spesso strato di vernice nera.

Da questo esperimento, io e la mia compagna otteniamo due conclusioni filosofiche differenti. La sua è che il 90% degli automobilisti sono dei coglioni a lanciarsi in tangenziale a certe velocità. Io, per contro, affermo che l'idea di tenere il limite a 90 all'ora in certi tratti è ridicolo. Quasi risibile e il fatto di averli abbassati a 70/60 in altri: tranne la famosa scicane di Gobba, non ci sono curve cieche o, meglio, praticamente non ci sono curve!

Appagati da questi piccoli esperimenti, ci lasciamo andare ad una seconda parte di serata più spensierata e festosa, non senza prima essere passati dal mio ufficio per far sapere al mondo le nostre eclatanti, quanto inutili, scoperte!