Avvocato: prevenire è meglio che curare!

Oggi voglio fare un paio di riflessioni di carattere generale sulla mia professione e soprattutto sull’approccio dei clienti nei confronti degli avvocati.

 

Più pratico questa professione e più mi rendo conto che, salvo rare eccezioni, i clienti si rivolgono a un avvocato solo quando gli esplode tra le mani una problematica legale o giudiziaria e, pertanto, chiedono l’intervento del professionista per risolvere la situazione.

Poco importa che i clienti siano persone fisiche o persone giuridiche, l’atteggiamento è quasi sempre quello di associare le prestazioni dell’avvocato alla risoluzione di una problematica legale attuale.

 

Tale prospettiva però è davvero deleteria per i clienti. Infatti l’avvocato spesso e volentieri è chiamato a risolvere o a limitare i danni in situazioni già compromesse o che necessitano di interventi risolutori più costosi.

Diversamente, una consultazione preventiva avrebbe potuto risolvere il problema sul nascere, con risparmio di tempo, preoccupazioni e soprattutto denaro, oltre ad un risultato spesso migliore.

Per esempio (a titolo semplificativo , ma non esaustivo J), cercare una via di uscita da un contratto è ben più complicato (e a volte meno efficace) che esaminare preventivamente lo stesso contratto per verificarne l’adeguatezza dell’accordo.

 

Tuttavia, mi rendo conto che la percezione sbagliata della figura dell’avvocato non deriva solo da una erronea percezione imputabile ai clienti, ma anche al comportamento degli stessi avvocati che spesso fanno pagare i loro servizi in maniera eccessiva, ottenendo l’effetto di far ritenere ai clienti di aver bisogno di un avvocato solo in casi eccezionali e non nella quotidianità.

 

Ma mentre mi è possibile comprendere una visione meno approfondita da parte delle persone fisiche, mi riesce davvero difficile capire tale atteggiamento nelle persone giuridiche.

 

Infatti l’attività di una buona società passa anche attraverso programmazione, strategia e organizzazione, elementi che necessitano di essere anche coadiuvati da un buon avvocato.

Credo che la figura dell’avvocato debba essere avvicinata più a una figura come quella del commercialista (segue i miei interessi quotidianamente e, pertanto, conosce me e le mie esigenze approfonditamente), che non quella del notaio (vado da lui solo se devo fare atti pubblici)

 

L’utilizzazione dei servizi di un avvocato nell’ottica sopra illustrata consente alla società di prevenire molte criticità legali o giudiziarie e di rendere più produttiva la società grazie a utilizzazione delle normative messe a disposizione dal Legislatore a 360° e che spesso risultano sconosciute.

 

Forse nel breve termine si potrà avere un incremento delle spese legali ma già nel medio termine i benefici riscontrati saranno evidenti, senza contare che tali situazioni consentono all’avvocato maggiori soluzioni economiche da proporre per accomodare le esigenze del cliente.

 

Insomma nella vita solo 3 cose sono indispensabili: un buon dottore, un prete indulgente e un bravo…avvocato (ma non solo per le emergenze)