Visto l’interesse dimostrato nei giorni scorsi per le licenze Open Source, in particolare di quella GPL, e i diritti che ne derivano, penso che possa essere altrettanto interessante sapere che un altro passo a tutela della licenza GPL è stato fatto per scoraggiare società che si impossessano del lavoro di altri, sfruttando il software libero come risorsa, per crearne un prodotto da commercializzare.
Questa volta a opporsi al gioco, troppe volte passato impunito, è stata la Netfilter facendo causa (dopo averla prima inutilmente diffidata) alla Sitecom, accusata di aver fatto uso di software coperto da licenza GPL per creare un prodotto, successivamente commercializzato, in barba alla stessa licenza.
Ad esprimersi sulla questione è stato un tribunale tedesco (Corte Distrettuale di Monaco) che ha, prima, accolto la richiesta di un provvedimento d’urgenza per bloccare la distribuzione del software incriminato, e poi, respinto il reclamo della Sitecom.
Il tribunale tedesco ha motivato la sua decisione dichiarando di abbracciare l’orientamento secondo il quale le condizioni di una licenza GPL non possono essere considerate come una rinuncia ai diritti d’autore, bensì è consentito agli utenti di realizzare i propri obiettivi sul futuro sviluppo e distribuzione del software.
Questa decisione è destinata a entrare nella storia dell’Open Source.