Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Se in Italia l’IT è considerato alla stregua dei servizi di un elettricista, lo sviluppo di UI è considerato ancora di meno.

In “Urlare in mezzo al deserto dei tartariDaniela da la sua opinione su questa ulteriore grande mancanza dell’IT italiano.

Se ben ci pensate è vero: quanti di voi hanno una persona dedicata ed esperta nello sviluppo e la progettazione di UI nel proprio team di sviluppo? Quanti di voi hanno progettato la UI delle proprie applicazioni, sia web che winform che, forse peggio ancora, WPF?

Tutti si lamentano dei bancomat o dei distributori di biglietti ATM poco usabili… ma se questi continueranno ad essere sviluppati di sviluppatori o, peggio ancora, project manager, continueremo ad avere questi risultati.

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posted @ venerdì 13 giugno 2008 14:26

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Comments on this entry:

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by Antonio Ganci at 13/06/2008 17:03
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Sono pienamente d'accordo ed anche io ho affrontato il problema sul mio blog.
Queste però sono conseguenze del nostro sistema paese e non le cause. Io trovo che la principale causa sia la presenza asfissiante delle istituzioni pubbliche all'interno della vita economica, le quali non ragionano secondo logiche di mercato ed hanno negli anni inquinato anche l'imprenditoria privata impedendo di fatto la concorrenza sulla qualità.

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by LudovicoVan at 13/06/2008 18:59
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> la nostra e' un'ingegneria, e subito dopo siamo nel campo dell'arte pura.

Mi riferisco allo "stato attuale dell'arte", e quindi anche al potenziale implicito in quel gap.

-LV

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by Nicola at 13/06/2008 19:02
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Ne parlava già una decina d'anni fa Alan Cooper nel suo "Il disagio tecnologico" che nell'IT mancasse la figura dell'Interaction Designer.

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by LorenzoC at 13/06/2008 19:03
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Secondo me non c'e' differenza tra progettare una macchina, un software, una casa o una sedia. Torno a dire che il problema e' da una parte la percezione del valore aggiunto, della qualita' che non e' quantita' e dall'altra la capacita' di produrre questo valore aggiunto, questa qualita'.
In sostanza da una parte il committente del software non capisce la differenza tra una UI ben fatta e una pessima, cosi come l'acquirente non riconosce una casa brutta da una bella e dall'altra c'e' troppa gente incompetente che lavora nell'IT, in tutti i settori, cosi come nell'edilizia lavorano cani e porci.

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by LudovicoVan at 13/06/2008 19:06
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> Ne parlava già una decina d'anni fa Alan Cooper nel suo "Il disagio tecnologico" che nell'IT mancasse la figura dell'Interaction Designer.

Non per niente si stava meglio quando si stava peggio.

-LV

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by LudovicoVan at 13/06/2008 19:09
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> In sostanza da una parte il committente del software non capisce la differenza tra una UI ben fatta e una pessima, cosi come l'acquirente non riconosce una casa brutta da una bella e dall'altra c'e' troppa gente incompetente che lavora nell'IT, in tutti i settori, cosi come nell'edilizia lavorano cani e porci.

Forse ti sfugge che un sistema informatico, che a sua volta deriva dal progetto di un sistema informativo, e' ben altra cosa del solo concetto di UI.

Michelangelo ci sta bene, ma risolve solo la parte piu' visibile del problema. L'altro Michelangelo e' nero e lavora in miniera.

-LV

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by LorenzoC at 13/06/2008 19:21
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Qui si parlava di UI dato che la moglie di Simone lavora in quel campo e non fa lo "engeneer".

Comunque il discorso lo puoi portare pari pari anche nella parte "non visibile" dello IT, il cliente non capisce la differenza tra un programma ben progettato e realizzato e uno scadente e nello stesso tempo ci sono troppi "tecnici" incompetenti che lavorano nel settore.

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by LudovicoVan at 13/06/2008 19:31
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Sul fatto che il cliente non apprezza non sono d'accordo, e soprattutto lo ritengo un argomento trasversale, ma per motivi forse gia' troppo tecnici (sul ruolo effettivo del cliente in un progetto software).

Tornando alla categoria, concordo che il livello di competenza medio attualmente e' perlomeno discutibile.

Detto cio', aggiungevo che se "noi" (perche' io sono nell'IT invece, per lo piu' in miniera) ragionassimo in termini di ingegneria invece che di michelangelo, forse non faremmo una lira di danno.

-LV

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by LudovicoVan at 13/06/2008 19:32
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Tanto piu' che finche' non ci rendiamo conto che e' inutile stare a fare discorsi generici, quel gap resta, e il potenziale resta potenziale.

Bye bye Michelangelo, sei purtroppo un outsider in un momento difficile.

-LV

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by LudovicoVan at 13/06/2008 20:09
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Il software non e' fatto di mattoni.

-LV

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by Marco Mangia at 13/06/2008 20:53
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Comincerò a leggere Nielsen appena finisco il ciclo su ajax, sto sviluppando l'idea che sia molto più conveniente, anche se non ho ancora configurato e digerito completamente questa idea.

> ma il business-man hai mai letto Nelson

l'aggiornamento delle competenze, costano figlio mio. Meglio le cene a base di pesce con il cliente (con fighette a go-go) che interrogare l'etica del proprio mestiere. Tanto ci sei tu che ti mangi un panino davanti al monitor ancora alle 19 mentre il filippino [max rispetto ovvio] passa l'aspirapolvere sulla moquette.
Ma sai bene che il software ci sta a cuore [visti i post precedenti]e non lo tradiremmo mai per questo.

Ringrazio Simone incosapevole di aver generato mio outing toccando un filo scoperto. Ci vediamo ai communitydays

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by LudovicoVan at 13/06/2008 21:02
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Antonio, in prima approssimazione sarei d'accordo, ma se andiamo al nostro specifico, al produttore comunque non gli conviene farlo "brutto", perche' meglio lo fa, meno ci mette e gli costa.

Secondo me sta tutta qui la specificita' della produzione di software rispetto a tutte le altre ingegnerie: che il livello di qualita' nel nostro caso e' inversamente proporzionale al livello dei costi e tempi, ovvero l'esatto contrario del solito.

E' per questo che esiste una grande opportunita' non sfruttata: in un semplice fraintendimento oserei dire.

-LV

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by LorenzoC at 13/06/2008 23:42
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Ragazzi apparentemente non avete alcuna conoscenza della storia del design. Il design nasce come "disegno industriale" dalla esigenza di ottimizzare l'aspetto e la funzionalita' dei prototti fatti in serie all'inizio della rivoluzione industriale, in quanto la modalita' "artistico-manuale" delle epoche precendenti non si poteva piu' usare.

Quindi il design del ferro da stiro non considera il fatto che sia bello o brutto ma il fatto che sia possibile produrlo con determinati materiali e processi, abbassando il costo e massimizzandone l'efficacia.

Questo vale per tutto, una simulazione matematica usata in metereologia deve avere un bottone start e un output in formato numerico quindi non serve granche' di design.

Grazie al c---o.

Un software che invece richiede interazione continua con una persona se non e' "disegnato" correttamente diventa inutilizzabile, quindi e' come non esistesse, a dispetto delle milioni di righe di codice che ci hai messo.
Un esempio sono i siti di homabanking, ogni volta che li uso esprimo una sequenza ininterrotta di bestemmie tanto sono mal fatti. E siccome e' un servizio che pago, posso anche decidere che non mi serve dato che non riesco ad usarlo.

Scusate ma per discutere di certi argomenti bisogna averne almeno una vaga idea, altrimenti si conferma lo stereotipo del programmatore stordito con i paraocchi.

# re: Urlare in mezzo al deserto dei tartari

Left by LudovicoVan at 14/06/2008 00:01
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Non siamo ragazzi, conosciamo la storia del design industriale per quel che ci compete, e che non sia sufficiente e non si possa piu' usare e' proprio la nostra tesi.

Soprattutto, non produciamo ferri da stiro, e finche' non si sara' capita la differenza, i non addetti ai lavori andranno avanti con i loro stereotipi. Peggio per loro!

Per discutere di certi argomenti bisogna averne almeno una vaga idea. Qualche indizio pero' si puo' provato a darlo.

-LV
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