Leggo con piacere ma con un sorriso disulluso questo post del mio omonimo Simone Brunozzi aka ubuntista: come sono stato assunto da Amazon.
In sostanza il post dice che per impressionarli e convincerli ad assumerlo si è presentato a loro ad una fiera di lavoro su Second Life, ha passato qualche weekend a fare delle simulazioni 3D in SecondLife che utilizzano i WebServices di Amazon, ecc...
Sono contentissimo per lui, ma ... tutto questo sarebbe servito in una qualunque azienda informatica italiana?
Io penso di no... il 90% delle aziende informatiche sono interessate solo se sono superati i requisiti base:
- hai PIVA così che non ti devono assumere, ma ovviamente pretendono da te poi il comportamento di un dipendente (non puoi avere altri clienti al di fuori di me, lavora almeno 8 ore al giorno presso di me, ecc...)
- hai una competenza "decente" ma costi poco (tanto devo vendere il mio lavoro a due lire, quindi anche se esce male va bene uguale)
Fortunamente al ritorno dalla NZ sono riuscito a trovare un'azienda che sta nel 10% "buono"... ma dai colloqui che ho fatto mentre cercavo (ad eccezione di uno) e dall'esperienza di altri ho avuto l'impressione che in Italia gli unici parameteri di scelta sono quei due sopra riportati... e Amazon e l'America sono molto lontani.
Technorati Tag:
lavoro,
italia
posted @ venerdì 23 maggio 2008 15:57