Nelle scorse "puntate" abbiamo capito il perchè vogliamo bloggare, e l'argomento del nostro futuro blog.
Inizia ora una fase di pianificazione più operativa, cioè il nome del dominio e la piattaforma di blogging.
NO ai servizi gratuti di blogging
L'errore principale è usare un indirizzo di un servizio gratuito come Splinder, Blogger.
On many web master forums there always seems to be a debate raging about whether people should build professional blogs using a free service like blogger.com
To be honest, I am always amazed that there is even an argument.
Blogger vs. Paid Hosting on Jamdo Blog Marketing
Indirizzo del tipo gilbertino.splinder.com oppure eldalie.blogspot.com danno l'impressione di un blog "naive", così come un sito su geocities o un'indirizzo di posta @tin.in: vanno bene se si vuole provare a tenere un blog, o se lo si fa senza pretese, ma per fare qualcosa di serio è fondamentale un nome proprio.
Ma ci sono anche motivazioni più pratiche:
- se il vostro blog prende le ali e decidete di passare ad un servizio a pagamento siete costretti a cambiare indirizzo, perdendo tutti gli sforzi di promozione e l'indicizzazione nei motori di ricerca.
- alcuni servizi gratuiti includono degli header comuni, o, peggio ancora, delle sidebar o delle pubblicità: sicuramente poco piacevoli di vedere, ma alcuni per contratto vietano di inserire dei propri banner
- non potete scegliere che piattaforma di blogging usare, ma siete obbligati ad usare quella che vi viene fornita
E tutto questo costa solo 9€ all'anno per un nome personale di dominio.
Che nome?
Ora che abbiamo appurato la necessità di avere un proprio dominio, bisogna sceglierne il nome:
le aziende SEO di qualche anno fa avrebbe spergiurato che il dominio giusto sarebbe stato "mia-keyword.com", ma ora i domini del tipo viaggi-in-barca-alle-maldive.com danno più una sensazione di spam che altro.
I motori di ricerca hanno imparato dal passato e danno meno importanza al nome di dominio di quante ne dessero prima del boom dei nomi composti dalle keyword: quindi andate su un nome che faccia "brand", come "www.geniodelmale.info" o "www.piyosailing.com".
Pensate che se Coca-Cola si fosse chiamata "bevanda-al-gusto-di-cola" avrebbe fatto il successo che ha fatto? Io penso di no.
La mia scelta
Ho passato parecchio tempo indeciso sul nome da dare al mio blog tecnico in inglese: volevo qualcosa che avesse a che fare sia con la programmazione, che è l'argomento del sito, ma anche con la mia passione per l'arrampicata: sono uscito con il nome codeclimber.net.nz.
In NZ c'è la possibilità di registrare anche un'estensione .geek.nz, ma .net.nz mi pareva più "professionale".
posted @ lunedì 30 gennaio 2006 12:44