Il valore dell’IT: contare le ore

Il mio post precedente sul valore dell’IT ha suscitato qualche polemica per l’uso di Michelangelo come immagine di un’artista che crea cose di valore e allora mi sembra giusto chiarire meglio il concetto con qualcosa di più concreto.

Innanzitutto nessuno dice che le ore non debbano essere usate come unità di misura delle cose, l’importante è che non siano l’unica unità di misura del VALORE di un lavoro. Facciamo qualche esempio pratico:

  • per me è giusto che un medico che opera per 3 ore un paziente al cuore riceva un compenso superiore ad un medico di base che svolge 3 ore nel suo studio a fare visite ordinarie, perchè il primo sa come operare e salvare una persona e quindi gli viene riconosciuto più VALORE
  • perchè un calciatore che prende uno schifo di soldi per tirare due calci a un pallone prende una montagna di soldi ? Perchè è tra i pochi che lo sanno fare così bene e quindi gli viene riconosciuto (nella nostra società “calciocentrica”) il VALORE.

Perchè la stessa cosa non può accadere nell’IT ? Semplicemente perchè non c’è il concetto di VALORE, solo pochi addetti ai lavori sono in grado di distinguere un lavoro ben fatto da un lavoro normale o mediocre e quindi le ore di un ottimo professionista vengono viste alla pari di qualunque altro smanettone o improvvisato player nel mondo dell’IT. E se il professionitsa ci mette 1 ora e lo smanettone 8 ore poco importa, quasi nessuno sarà mai disposto a pagare l’ora del professionista quanto le 8 dello smanettone.

E quindi ? Cosa può fare un professionista per vedere riconosciuto il proprio VALORE ? Creare, innovare, inventare (vedi Codeplex, CodeProject e gli svariati progetti OpenSource degni di nota) in modo da poter dimostrare a tutti il proprio valore (esattamente come fa qualunque altro artista nel proprio campo sia esso musica, spettacolo, cinema, ingegneria o architettura) e vederlo finalmente riconosciuto.

Chiudo col ricordare la morale della famosa storiella del consulente e la vite e cioè che l’importante non è quello che si fa, ma quello che si sa: “tutti sanno avvitare una vite, pochi sanno quale avvitare”

Integrazione HP Quality Center 10 e TFS 2008

Finalmente ce l’ho fatta ! Sono riuscito ad integrare HP Quality Center 10 con TFS 2008 per la parte Bug e Requirements. Riassumo brevemente l’avventura:

  • Scarico la trial di HP Quality Center 10 da HP (quella full, non la starter edition che comincia a lamentarsi subito se il SQL Express 2005 installato non è esattamente quello che vuole lui)
  • Installo QC trial sulla macchina virtuale TFS 2008 ufficiale di Microsoft
  • Primo problema con QC: non supporta IE 8 (sì sì avete letto bene), solo 6 e 7. Soluzione mettere IE8 in Compatibility View così che venga rilevato come IE7
  • Secondo problema con QC è che lanciando la sua pagina di default start_a.htm si ha un errore con un suo componente dovuto al fatto che il certificato verisign usato per firmarlo è scaduto il 31/12/2009. Soluzione portare indietro l’orogologio e rilanciare la pagina, in questo modo l’installazione va a buon fine e si può riportare avanti l’ora. (n.d.r. alla faccia della Quality)
  • Come connettore inizialmente ho provato quello di Microsoft (pre-beta su Codeplex), ma devo ammettere che non va granchè bene. Quindi ho optato TFS Bug Synchronizer 2.2 For Quality Center di http://onroad.juvander.fi
  • Qui comincia la parte complessa e ci vorrebbero pagine e pagine di dettagli, comunque in breve si deve:
    • configurare tutte le componenti del connettore in modo che si possa collegare sia a QC che a TFS
    • modificare i progetti QC aggiugnendo dei custom fields che servono al connettore per verificare se e cosa replicare tra i 2 mondi
    • eseguire il mapping dei campi di QC sui campi TFS (è possibile anche creare campi custom su entrambi gli ambienti e mapparli)
  • A questo punto è possibile creare bug su TFS e vederli su QC e viceversa. Stesso discorso vale per i requisiti.

Al momento non c’è integrazione con (il fantastico) TFS 2010.