A volte non riesco a fare a meno di pensare che i
programmatori vengano costantemente presi a sberle in faccia e vengano
calpestati. E' usanza comune considerare - almeno, così è successo a me - che
tutti i difetti di funzionamento di un software (leggesi bug) debbano
essere corretti da parte della società fornitrice - anche un semplice
sviluppatore - in modo gratuito, ed in tempi rapidi. Ritengo, e ne sono
assolutamente convinto - che questa condizione non accade per nessun'altro tipo
di lavoro su questo pianeta.
Sabato mattina mio fratello si sveglia, prende la sua auto, tira giù il
finestrino lato passeggero per far entrare un po' d'aria (calda e umida). Al
momento di ritirarlo su, il finestrino non funziona! Cose che succedono, senza dubbio.
Pazienza. Qualche imprecazione, come è normale che sia. Questa mattina portiamo
l'auto dal concessionario, che si occuperà della riparazione. Ovviamente, la
riparazione sarà a pagamento, nonostante nei mesi scorsi a mio fratello abbiano
detto diverse volte..."quando devi fare il tagliando, o
qualche controllo, portala sempre qui da noi: in caso di problemi, l'operazione
sarà del tutto gratuita". Cosa non vera: mio fratello ha fatto come
gli avevano consigliato, ma dovrà pagare lo stesso. Abbiamo provato a chiedere
un'auto sostitutiva: al di là del fatto che non era disponibile, mio fratello
avrebbe dovuto pagarla 30 euro al giorno. Che razza di cortesia sarebbe?
L'argomento sarà pure OT, ma traslando nel nostro settore, non posso fare a
meno di pensare che noi ormai siamo abituati ad inserire clausole veramente
assurde nei nostri contratti di assistenza, mentre tutti gli altri cercano di
guadagnare in tutti i modi. Dove sta scritto che devo fare le cose gratuitamente
se il problema deriva da un mio bug? Il finestrino non si è mica rotto perchè
gli ho dato un pugno, perchè non lo riparano velocemente e senza farmi spendere?
Il cliente da noi pretende davvero tanto e troppo: vogliono che tu vai da lui il
sabato mattina, altrimenti non fattura. Magari potessi essere così pretenzioso
anche io! Negli anni passati ho avuto a che fare con clienti che chiamano la
sera, che ti vogliono disponibile, vogliono lo sconto, si arrabbiano quando il
PC non va: forse sono un po' troppo pessimista, o forse dipende dal fatto che -
lavorando in proprio - io rappresentavo allo stesso tempo chi riscuote i soldi,
e chi fa il lavoro effettivo. Durante l'ultima cena a Recco, ho sentito dire la
frase..."dai, che in fondo ci piace 'sto
lavoro"...: è l'unico motivo per cui continuare. La frase culmine di
questo mio post vuole essere questa: per ottenere quello
che ci spetta, noi dobbiamo pretenderlo, farci valere, far sentire la nostra
voce, far capire che comunque ci siamo sbattuti, mentre per
tutti gli altri è tutto dovuto.
Boh, sarà il caldo, sarà il fatto che ho voglia di andare in ferie.
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