Il vero valore di un esame MCP

Premetto che quelle che seguono sono solo considerazioni personali, frutto della mia (forse poca) esperienza.

 

In questi giorni si sta dibattendo molto sugli esami di certificazione, evidenziando quanto siano facili/difficili, utili/inutili...

 

A mio parere gli esami di certificazione Microsoft rappresentano un traguardo professionale per chi li sostiene: essere certificati significa essere tecnicamente preparati. A meno di utilizzare bignami e

altri trucchi sleali (es: TestKings), superare un esame MS significa essere realmente in grado di saper risolvere un problema.

 

Ho letto volentieri post di persone che hanno sudato per arrivare a una certificazione: queste persone meritano i complimenti, perchè il loro impegno è stato premiato e riconosciuto.

 

C'è qualcuno che probabilmente non è riuscito a superare un esame: è normale, non si deve rammaricare troppo. Fallire un esame non significa non essere preparati: gli esami TS su .Net, ad esempio, sono molto

tecnici. Sbagliare una risposta (a quiz) non vuol dire non essere in grado di progettare o realizzare una applicazione. Anche perchè, per quanto mi riguarda, non mi faccio problemi ad utilizzare l'MSDN

Library quando non ricordo qualcosa. Per di più ora c'è anche la possibilità di ridare l'esame for free la seconda volta...

 

Non tutti però hanno dovuto sudare per superare un esame: o, almeno, così vogliono farci credere...

 

Per quanto riguarda la difficoltà dei nuovi esami, non avendo sostenuto quelli vecchi(della serie MCAD per intenderci), non sono in grado di fare un paragone col passato. Ciò che mi sento di dire, dopo aver

sostenuto praticamente tutti gli esami della serie TS e PRO in versione BETA, è che a mio avviso esistono tre sostanziali percorsi per la preparazione:

  1. Studiare, studiare e ancora studiare. E' senza dubbio la via più breve, ma più impegnativa. Per fortuna i libri e le risorse per seguire questo percorso di certo non mancano.
  2. Fare esperienza sul campo. Lavorando con .Net per 1/2 anni, è abbastanza normale dopo parecchi progetti aver coperto molti dei temi coinvolti negli esami. In una prospettiva a lungo termine questa è senza dubbio la via più tranquilla per preparasi a un esame. E' però importante ricordare che, per quanto un progetto con .Net possa coprire varie aree tematiche, alcuni temi difficilmente verranno trattati (ad esempio, non tutti sono esperti di componenti COM, argomento molto gettonato...) ed è quindi comunque necessaria una preparazione "didattica" sui libri.
  3. A latere considero una terza via per superare questi esami: si potrebbe chiamare "SUPER-esperienza", ovvero la capacità di apprendere un argomento così velocemente da essere in grado di prevedere la soluzione di un problema mai affrontato. Una sorta di intuito tecnico sulla risposta giusta... In fondo, per quanto Microsoft cerchi in tutti i modi di cambiare tutto da una versione all'altra dei suoi linguaggi (ma questo è un altro discorso...) .Net 2.0 è sempre un framework così come .Net 1.0, gli oggetti sono ancora oggetti, etc etc...

Seguendo questa suddivisione la difficoltà da 0 a 10 varia enormemente:

  1. 10. Se io non so nulla e devo imparare tutto in poco tempo, ovviamente troverò la strada in salita.
  2. 6. Prepararsi in modo "distribuito" per un paio d'anni e poi studiando sui libri per poche settimane richiede comunque una grande forza di volontà e la capacità di credere per "tanto" tempo in un obiettivo.
  3. 1+10. L'unica difficoltà in questo caso è quella di alzarsi al mattino alle 6:00 per andare a sostenere l'esame magari in un'altra città. MA, aggiungo un +10 perchè le persone appartenenti a questo profilo sono le stesse persone che passano ore tutti i giorni a leggere articoli, frequentare newsgroup, seguire eventi in giro per il mondo, scrivere e leggere blog...e sono _sempre_ al passo con tutte le novità. Queste persone sono in grado di dirti in qualsiasi momento qual'è stato l'ultimo articolo pubblicato sull'MSDN Magazine o cosa ha scritto sul suo blog il loro eroe di fiducia. Non per ultimo queste persone hanno già sostenuto altri 100 esami...

Tutti quindi, dal primo all'ultimo, si sono impegnati e hanno con più o meno piacere sudato per guadagnarsi una certificazione. Tutti a mio avviso meritano di esprimere la propria gioia o i propri giudizi come meglio credono.

Quando leggo che Pippo è diventato MCTS, non nutro astio nei suoi confronti. Anzi, mi viene la curiosità di conoscere Pippo al prossimo incontro a Milano, o di leggere i suoi articoli...
Vedere inoltre molte persone preparate all'interno della community non può inoltre che fare piacere, perchè possiamo imparare da loro ed aspirare a diventare come loro.

 

Vorrei concludere parlando dell'utilità di un esame MS: a meno di contratti particolari con l'azienda in cui lavorate, un esame di certificazione non ha valore in sè. Ha valore invece la strada che avete

percorso per arrivare a quell'esame, qualunque essa sia stata. Perchè in quella strada avrete avuto modo di conoscere persone, di far sentire il vostro nome, di farvi conoscere e di far vedere chi siete e

quanto valete. Se poi la certificazione aumenterà il vostro stipendio tanto meglio, ma il vero obiettivo non credo sia quello...

Gli MVP ad esempio non sono pagati. Sono persone "normali" che oltre le proprie attività trovano il tempo di aiutare la comunità, di dare il meglio di se stessi e di condividere il proprio entusiasmo: probabilmente alle 3.00 di notte il loro PC è ancora acceso perchè devono rispondere all'ultima email o all'ultimo post "e poi basta...". Eppure sfido chiunque di voi a non volere essere uno di loro. Solo per la gloria.

 

Mi scuso se sono stato troppo prolisso. Mi scuso se non ho citato persone fisiche in questo post. Mi scuso se ho detto qualche stupidaggine. Sono curioso a questo punto di sapere cosa ne pensate. La polemica sarà bannata da questo post.

This is what I think.

Che la gloria sia con voi...

Print | posted on venerdì 28 aprile 2006 02:16

Comments on this post

# re: Il vero valore di un esame MCP

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Clap clap clap :-)
Left by Michele Bersani on apr 28, 2006 3:10

# re: Il vero valore di un esame MCP

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X Marco:
Gli esami PRO non hanno quasi neanche una domanda mnemonica...
Li veramente conta l'esperienza...
O i dump... ma di falliti incapaci copioni è pieno il mondo...
Il bello di passare le beta è che nessuno ti può dire di aver usato un dump...
Left by Lorenzo Barbieri on apr 28, 2006 6:57

# re: Il vero valore di un esame MCP

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"superare un esame MS significa essere realmente in grado di saper risolvere un problema": secondo me non è per nulla vero. Ho visto moltissimi MC-Tutto che all'atto pratico non sapevano neanche da dove partiere a risolvere il problema. Certo, magari sapevano tutti le classi del framework a memoria, ma non sapevano usarle. Al contrario ho visto (e vedo) molti MC-Nothing che invece sono molto in gamba anche se non hanno nessuna "stellina".
Left by Davide Mauri on apr 28, 2006 9:52

# re: Il vero valore di un esame MCP

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quando si parla di lavoro, tutto è utile, un diploma, una laurea, una certificazione, un esperienza ... lavoro da quasi 20 anni e ho visto passare ogni sorte di professionalità .. dall'ing. in gamba al mediocre, dal professionista al fannullone, magari tutti con la stessa qualifica.
Comunque sia, la certificazione aggiunge un valore aggiunto al proprio bagaglio culturale, che poi venga considerato o no è soggettivo all'azienda in cui si lavora (o si cerca lavoro), ovvio dipende anche dal tipo di mansione richiesta.

Solo un messaggio : studiate, studiate e studiate, la cultura è infinita !

Left by Marco Sigot on apr 28, 2006 10:28

# Re: Il vero valore di un esame MCP

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Gli esami vivono di vita propria, sempre.
Ad ingegneria ne ho sostenuti 32, dire che circa 10 hanno realmente fotografato la mia conoscenza della materia è stare larghi.
Avere un bollino non significa nulla a mio avviso. Rimarrei di sasso, anzi ci rimarrei molto male, se un MCT di qualsiasi guisa non avesse aperto MSDN in background sul suo PC mentre lavora.
Ai miei junior ho imposto (si letteralmente imposto) di aprire prima MSDN (da help o da web non importa), prima di aprire visual studio, magari non lo useranno (ma se li becco...), però è li forza ad uno stato mentale per cui è necessario _sempre_ mettersi in discussione e confrontarsi con il reference.
Io vedo gli esami, di qualsiasi foggia, come un challenge personale, che ti stimola ad andare oltre, ma questa sfida non può in alcun caso essere finalizzata all'esame di per se stesso. Diciamo che aiuta nel fissare una scadenza temporale certa della sfida. e l'esito dell'esame di per se ha poca valenza dal punto di vista dell'esame stesso, o cmq del conseguimento del bollino, riveste una grande valenza dal punto di vista dell'impegno che ci si è messo. ovvio che un esame MS è molto più rispondente delle conoscenze effettive di uno universitario (e ho detto tutto...), quindi non superarlo dovrebbe far scattare un piccolo allarme in chi l'ha sostenuto portandolo a domandarsi se ha studiato effettivamente in modo corretto. ma è comunque un discorso basato sul proprio operato.
saluti
Left by Roberto Messora on apr 28, 2006 11:11

# re: Il vero valore di un esame MCP

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x Davide: hai perfattamente ragione. Non aver sostenuto/passato un esame MS non significa non essere bravi. Sul fatto che alcuni MCT non siano preparati, purtroppo non posso dire niente. Non conosco molti MCT; i pochi che ho incontrato mi sono sembrate persone in gamba.

x Roberto: parole sante. E' vero che sono pochi gli esami veramente coerenti con il proprio percorso. L'etichetta "laureato in ing" però ha un suo valore, legato al percorso ottenuto per raggiungerla piuttosto che ai contenuti affrontati.
Left by Giorgio Sardo on apr 28, 2006 11:45

# Il vero valore di un esame MCP - reloaded

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Left by PierG on apr 28, 2006 11:53
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