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Agile testing days: storie di vita vissuta

Oggi è stato il gran giorno: il mio primo speech ad una conferenza internazionale, e soprattutto il primo speech in inglese.
Direi che non è andata male, a parte un po’ di preoccupazione iniziale e tanta, tanta tensione durante la demo-live. Ora aspettiamo i feedback, ma sembrerebbe che i partecipanti abbiano gradito…staremo a vedere!!!

La conferenza ora è in fase di stallo per la pausa pranzo, per poi lanciare lo sprint finale. E’ stata un’ottima esperienza e soprattutto l’occasione di toccare con mano la visione dell’ “agilità” che si ha oltre i confini italiani. La cosa che più mi ha colpito è come, negli altri paesi, l’adozione delle pratiche agili e una loro continua evoluzione sia lo standard-di-fatto…parlare con gli altri speacker di user stories o continuous integration e capire che per loro sono una piacevole abitudine, mi ha fatto molto riflettere. Spesso e volentieri quando io e/o Ema proponiamo ai nostri clienti l’adozione delle user stories o altri “gingilli” agili veniamo accolti con facce stralunate e perplesse…speriamo che anche in Italia, prima o poi, la conoscenza e l’adozione delle pratiche agili diventi di uso più comune e non solo dei casi rari e isolati.

Ora mi posso gustare le ultime sessioni (senza la tensione dei giorni scorsi) e domani ci gustiamo Berlino da turisti…sperando che il clima ci venga in aiuto!

Certo…essere al tavolo con Tom e Mary Poppendieck e avere la possibilità di confrontarsi con loro non ha prezzo… <cit.>

posted on mercoledì 14 ottobre 2009 16:07 Print