Stamattina sono in preda ad un raptus edonistico...
Ieri sera pensavo a Michelangelo e alle sue parole nel descrivere il proprio processo artistico durante la realizzazione del David, ma più in generale di qualsiasi sua scultura. Ebbene egli diceva che in realtà il suo unico compito era quello in fondo di eliminare tutto il superfluo dal blocco di marmo al fine di fare venire alla luce la statua che esso conteneva di già. Così quando vide qul pezzo di marmo storto e che nessuno voleva, lui non vedeva quello che vedevano gli altri (cioè nulla), bensì quello che celava al suo interno, il David appunto.
Stamattina sono qui davanti al pc che scrivo codice (uno schifosissimo vbscript...) e forse in preda allo sconforto di un IDE che non è null'altro che un editor di testo (debuggare con i MsgBox è roba dell'età della pietra, ma questo è ciò che passa in convento oggi...), stavo pensando che forse è un po' così anche per noi.
Ogni software che scriviamo in qualche modo già esiste, almeno in qualche dimensione metafisica o in qualche recesso della nostra mente, dobbiamo solo tirarlo fuori, eliminare il superfluo. Alla fine del processo di scrittura del codice ciò che avremo scritto sarà come sarebbe dovuto essere fin dall'inizio.
Peccato solo di non aver lo stesso telento di Michelangelo, io probabilmente se fossi stato uno scultore e mi fossi cimentato con quello strano blocco di marmo, probabilmente al massimo mi sarei fatto venire un gran mal di testa.
Saluti