Ad ogni tipo di input (tastiera, mouse, touch) corrisponde un paradigma d’uso. Se col mouse ormai tutti sono abituati al “click”, “doppio click”, “click hold and drag” e “click destro”, con l’avvento del touch nasce l’esigenza di definire un nuovo linguaggio per le gesture. Nel campo Apple è tutto un fiorire di gesture multi touch, ovvero gesture che hanno significati diversi a seconda del numero di dita impiegate per eseguirle. In campo Microsoft windows 8 viene seguita una strada assai diversa, con una limitata ma efficace lista di linee guida:
- Semplice e consistente (poche gesture che siano davvero intuitive)
- Veloce e fluido (tutti i controlli sono collegati ad animazioni con accellerazione grafica e tutto il sistema usa pesantemente l’asincronicità)
- Insieme limitato di gesture (per evitare di dover ricordare con quante dita devo eseguire la gesture :-D )
- Manipolazione diretta (gesture che agiscono il più possibile sull’oggetto sul quale vogliamo eseguire l’azione)
- Sliding gesture e uso limitato di gesture a tempo (uno slide di breve ampiezza su una “tile” la seleziona, uno slide più marcato ci consente di spostarla in una nuova posizione, senza dover più toccare e tenere premuto per un certo tempo affinché si attivi la modalità “sposta la “tile” per poi spostarla in una nuova posizione)
- Reversibilità (se una gesture cambia la selezione di un oggetto, la stessa gesture la riporta allo stato precedente)
A cui si aggiunge lo “Zoom Semantico”, una vera novità degna di nota, utilissimo in tutti quei casi in cui c’è un lungo elenco di items da scrollare.
E poiché un filmato vale più di mille parole, se la cosa vi interessa andate a seguirvi la sessione di Jensen Harris sul nuovo Metro Style.
Assolutamente da non perdere.
posted @ venerdì 16 settembre 2011 11:46