Anch’io, come il personaggio di Sto, mi sento un “involontario fortunato”.
Pur avendo passato un anno oggettivamente “molto difficile” (per usare un eufemismo), sono caratterialmente incline a vedere sempre il lato buono delle cose, anche quando hanno tutto l’aspetto di una tragedia.
La chiusura della stalla e del caseificio, l’uscita “forzata” dalla presidenza della Finlatte e conseguentemente da Consigliere di Amministrazione della Centrale del Latte di Roma sono stati tutti passaggi “pesanti” del 2009, ma contemporaneamente sono stati la motivazione per un cambio di rotta della mia vita che già oggi mostra i suoi frutti. Maggior serenità, il ritorno al mio amato lavoro di un tempo.
Ecco il senso del titolo: la consapevolezza di aver concluso un difficile tempo di trasformazione, la gioiosa curiosità per le cose che mi accingo a fare nel 2010.
Auguro a tutti la stessa gioia di vivere che mi pervade, per un fantastico 2010!
posted @ giovedì 24 dicembre 2009 11:52