Ieri sera ho installato SQL Server 2008 Web Edition in una macchina virtuale, in modo da provarlo immediatamente. La procedura di setup mi è sembrata molto articolata, decisamente più complessa di quella della versione precedente. Anche l'installazione ha impiegato parecchio tempo, circa un'ora per tutti i componenti. Ad ogni modo, tutto è filato liscio e la procedura si è conclusa senza problemi.
Ad una prima analisi, il tool "principe" per la gestione del DBMS, SQL Server Management Studio, sembra rimasto identico alla versione precedente, a parte il nuovo splash screen. Tuttavia, basta un minuto di utilizzo per trovarsi di fronte a tutta una serie di novità. Innanzi tutto, una stretta integrazione con PowerShell, evidente ad esempio nel fatto che, facendo clic destro su qualunque oggetto visualizzato nell'albero sulla sinistra, tra i comandi disponibili c'è Start PowerShell, con cui viene automaticamente aperta una console di PS che punta all'oggetto selezionato.
Ci sono poi un paio di funzionalità sicuramente molto gradite ai database developer: la possibilità di eseguire il debug delle stored procedure e il supporto all'Intellisense nella finestre delle query.
Un altro cambiamento riguarda il programma SQL Server Surface Area Configuration (tradotto infelicemente in italiano come Configurazione della superficie di attacco di SQL Server), che è stato rimosso. Alcune delle opzioni rese possibili da questa interfaccia sono ora disponibili nell'SQL Server Configuration Manager, mentre per altre (come l'opzione per attivare il supporto al CLR), si deve fare clic destro sull'istanza del DBMS all'interno dell'SQL Server Management Studio, quindi selezionare il nuovo comando Facets e selezionare dalla combo Facet l'opzione Surface Area Configuration.
Naturalmente le novità sono innumerevoli, queste sono solo le prime che mi sono saltate all'occhio
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