Qualche tempo fa un amico mi aveva passato un file di testo intitolato Il Vero Programmatore. Si trattava di un documento in cui venivano delineate le caratteristiche del Vero Programmatore, contrapposto ai cosiddetti mangiatori di quiche, ovvero i ragazzini che non si intendono di computer.
Stasera, non so per quale motivo, la cosa mi è tornata in mente. Non riuscendo più a trovare questo file (evidentemente non è sopravvisuto a qualche formattazione ), ho aperto Google e ho fatto una rapida ricerca: il Vero Programmatore è qui. Ecco alcune delle battute secondo me più divertenti:
- Un Vero Programmatore può essere felice con un perforatore di schede o un terminale a 1200 baud, un C a standard K&R (ANSI... a che serve, il K&R e' fin troppo chiaro), ed una birra (nb: il testo è del 1998).
- Il Vero Programmatore non ha paura di usare GOTO
- Il Vero Programmatore non usa il mouse e le icone, infatti il Vero Programmatore non capisce perche' mai per compilare un programma uno debba staccare le mani dalla tastiera e cliccare su un menu quando e' tanto semplice battere:
CL pippo.c -k -iC:\gnu\c\all -q -w -e -r +t -y +cvb +f -g +g +p =l /f /a /s - I primi veri programmatori sapevano a memoria l'intero settore di boot dell'hard disk, e lo potevano riscrivere a memoria ogniqualvolta che il loro programma lo rovinava.
- Il Vero Programmatore non mette mai commenti perche' a suo parere il codice è autodocumentante. Questo vale anche per i dump esadecimali di codice assembly.
- Il Vero Programmatore chiama le variabili con nomi autoespicativi di massimo 5 lettere (es. CVfrZ). Solo mangiatori di Quiche usano nomi tipo "Massimo_Numero_Di_Dipendenti" per una variabile. Se un Vero Programmatore usa un nome simile, probabilmente la variabile indica la velocita' terminale di uno ione in una nube molecolare.
- Il capitano Picard di Star Trek TNG e' un Vero Programmatore: riprogramma Data usando un pezzo di ferro per cortocircuitarne il circuito di input in binario.