HTC ha annunciato oggi la disponibilità del suo
HTC Dream basato su Android in Australia a partire dal 16 febbraio per un provider locale (Optus)
Android per chi non lo sapesse, è un Linux embedded destinato a dispositivi mobile patrocinato in particolare da Google.
Si tratta di una scappatella coniugale di HTC da Windows Mobile o c'è di più? Vedremo...
Dal punto di vista di noi poveri dev, Android è esattamente quello che ci mancava:
l'ennesima piattaforma che ci farà dannare col porting di applicazioni e librerie!
Non bastasse, Google tra le altre ha creato per l'occasione una virtual machine chiamata
Dalvik, dotata di un proprio bytecode, destinata a ottimizare le ristrette risorse disponibili. Da notare l'assenza di un JIT compiler.
Dalvik permette di prendere bytecode Java (file .class) e compilarlo nel proprio bytecode (file .dex) tramite un tool chiamato
dx.
Si può pensare di fare analogamente cross compiling dal CIL di .Net al bytecode devx.
Una buona notizia è che
Mono è stato portato su Androd per cui, problemucci di deployment a parte, ci si può ragionare. Occorreranno naturalmente i binding per le librearie native della piattaforma, ma questo non è un dramma.
In termini di performance, a giudicare da un semplice test,
Mono da quintali di biada a Dalvik, ma aspetterei dei test più strutturati prima di fare commenti.
posted @ giovedì 5 febbraio 2009 21:15