PROCESSO TELEMATICO: un passo avanti?

Nelle ultime settimane, con l’emanazione delle regole tecniche, si è fatto un altro passo avanti verso l’introduzione del processo telematico in Italia o almeno così dicono… ma è proprio così? Ci stiamo avvicinando a un palazzo di giustizia “virtuale”? La “macchina Giustizia” sta per ricevere una bella oliata che farà pensare agli attuali processi macchinosi e lunghi soltanto come a un lontano ricordo?

Non è proprio così, siamo ancora lontani da una completa telematizzazione del processo, ma la direzione che si sta percorrendo ci sta portando verso l’informatizzazione degli atti e della loro trasmissione. Certo è un piccolo passo, ma che potrebbe giovare al processo, regalando snellezza nei vari procedimenti e praticità, dal quale possono trarre notevole vantaggio gli operatori del ramo.

All’Italian CyberSpace Law Conference l’argomento è stato affrontato dall’Avv. Massimo Melica, Presidente del CSIG nonché prezioso membro dello staff che si sta occupando del progetto di telematizzazione del processo, che ha fatto il punto della situazione, illustrando brevemente il progetto e le regole tecniche appena approvate.

Partiamo col dire che questo primo passo verso la telematizzazione del processo consiste nel poter presentare e consultare atti attraverso mezzi telematici, evitando perciò continue file e tortuose procedure ad addetti ai lavori (avvocati, praticanti,…) e  portando perciò un notevole risparmio di tempo agli studi legali e quindi indirettamente, in teoria, anche un risparmio di costi agli utenti.

Il tutto sarà possibile attraverso un punto di accesso nel sistema, attraverso una mail certificata (art.6), assegnata a difensori a loro volta certificati (art.7), che consentirà l’invio e la ricezione degli atti in un circuito chiuso creato per essere il più possibile sicuro.
Questa “rete unitaria di giustizia” avrà come gestore centrale il Ministero che poi smisterà ai gestori locali, che a loro volta smisteranno alle varie cancellerie, quest’ultime gestiranno poi le comunicazioni con le consolle degli avvocati e dei magistrati.

Possiamo perciò concludere affermando che questo progetto favorirà le comunicazioni tra avvocati, magistrati e cancellerie (comunque non è poca cosa), e quindi è solo un piccolo passo verso un processo telematico, ma anche per questo piccolo passo i dubbi sui tempi di applicazione effettivi di queste innovazioni sono molti, perché comunque i costi strumentali potrebbero non essere alla portata di tutti i tribunali, già adesso costretti a fare i salti mortali con i budget a loro disposizione per far quadrare i conti.

Vedremo quel che succederà nei prossimi mesi, fiduciosi, ma anche consapevoli delle difficoltà che si incontreranno!