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  • Questo blog si propone di raccogliere riflessioni, teoriche e pratiche, su tutto quello che riguarda il world-computing che mi sta attorno: programmazione in .NET, software attuale e futuro, notizie provenienti dal web, tecnologia in generale, open-source.

    L'idea è quella di lasciare una sorta di patrimonio personale, una raccolta di idee che un giorno potrebbe farmi sorridere, al pensiero di dov'ero e cosa stavo facendo.

    10/05/2005,
    Milano

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I programmatori un giorno non esisteranno più!

Sembra quasi una provocazione, eppure da questa frase - nata per scherzo - è scaturita una riflessione che mi ha fatto pensare (altrimenti che riflessione sarebbe?) e che vorrei condividere con voi.

Tutto il ragionamento è partito da una frase che ho scritto in un mio post poco tempo fa, dove dicevo che secondo me il modo migliore per sviluppare un'applicazione è farla fare a chi ha una certa competenza in un certo dominio applicativo. Secondo me, se bisogna creare un'applicazione per gestire una falegnameria, o un vigneto, o un ristorante, bisogna farla fare ad un falegname, o ad un viticoltore, o ad un cuoco. Lo so, sembra un'assurdità, d'altronde per programmare bisogna conoscere la tecnologia che ci sta dietro, bisogna sapere come farlo, mica è uno scherzo, altrimenti perchè saremmo qua noi?  Sono convinto che se vado in giro a sbandierare questa frase, il 99% delle persone mi prenderebbe in giro, e forse non hanno tutti i torti.

Eppure, qualcuno ci ha pensato su e invece mi ha risposto a tema. Pensate per un attimo agli scriba dell'antico Egitto: erano persone la cui professione era esclusivamente scrivere su dettatura di qualcun'altro, perchè questo qualcuno non era capace di farlo. Non occorre tornare indietro di millenni, però: sono famose le scenette di Totò nei suoi films che detta le sue lettere, proprio perchè lui non è capace di scrivere. Trovo molte similitudini - francamente - con il nostro lavoro: semplicemente, qualcuno ci chiama e ci fa fare un lavoro che loro non sono in grado di fare. Esattamente come lo scrivere fino a qualche decennio fa. Cosa è successo ad un certo punto, però? Ci si è accorti che lo scrivere era indispensabile, serviva a tutti (nessuno escluso), quindi il livello di alfabetizzazione si è alzato (nel nostro Dopoguerra, per esempio) e si è diffuso fino allo stato di oggi. Accadrà questo anche al nostro lavoro? Sono assolutamente convinto del fatto che programmare è un'azione che tutti dovrebbero saper fare - sebbene oggi sia assurdo pensarlo - perchè programmare è un'azione che può benissimo essere applicata a qualsiasi parte dello scibile umano. Anche se oggi non ce se ne rende conto, serve davvero a tutti e ad ogni cosa.

Come oggi chiunque di noi si può sedere e scrivere qualcosa, così un giorno un falegname si siederà da qualche parte e disegnerà linee, o diagrammi, o schermi, o workflow e potrà ottenere quello che vuole. Magari saranno software molto meno ottimizzati, molto più approssimativi, però ho la sensazione che le cose evolveranno in questa direzione.

E non è affatto vero che scrivere è semplice, mentre programmare non lo è. Se pensiamo a tutte le regole della nostra grammatica, al lessico, alle coniugazioni dei verbi (irregolari e non), tutte le forme che possiamo applicare a questa o a quella frase, i soggetti e le coniugazioni, ci rendiamo conto che forse scrivere è molto più complesso che programmare. Qual'è la differenza? La differenza sta nel fatto che la lingua italiana è quasi immutabile rispetto alla tecnologia: l'italiano che abbiamo imparato a 6 anni è lo stesso di oggi (al massimo ci sono vocaboli in più), abbiamo molto più tempo per assimilarlo, ce lo si tramanda di generazione in generazione. Immaginate per un attimo di poter usare lo stesso linguaggio di programmazione per decenni e decenni: se così fosse, credo proprio che chiunque potrebbe essere capace di sviluppare qualcosa. E' vero, magari saremmo un po' più indietro tecnologicamente parlando, ma avremmo un'alfabetizzazione informatica più diffusa e capillare. Spero che col passare del tempo raggiungeremo una tecnologia capace di durare a lungo: non dico perfetta, ma capace di soddisfare le esigenze dei molti. Forse non ci si pensa mai, ma il fatto che l'informatica continui a rinnovarsi è anche un difetto, perchè non tutti hanno la voglia di aggiornarsi continuamente: è quasi una provocazione/esagerazione, ma se mio padre avesse a disposizione un computer con gli stessi comandi di 20 anni fa, sarebbe lì davanti al monitor e molto più esperto di quello che è oggi.

Il titolo riassume in breve tutto questo discorso, che forse a voce riuscirei a rendere meglio.

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Print | posted on lunedì 31 luglio 2006 19:20 | Filed Under [ Tecnologia ]

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# re: I programmatori un giorno non esisteranno più!

Caro Igor, questa volta non sono in sintonia con te. Secondo il mio parere hai sottovalutato la "duttilità" del software. Scrivere, disegnare, contare, modellare,ecc... sono le numerose applicazioni del pc (e del software) che hanno appunto fatto conoscere e diffondere questo misterioso "apparecchio" ... ma per Scrivere, disegnare, contare, ci vuole qualcuno che "forgi" l'utensile adatto (il programma) altrimenti il Pc è un elettrodomestico inutile .. riferendomi al tuo paragone del falegname : mica è lui che si costruisce gli utensili per lavorare ! Qualcuno li inventa e costruisce per lui, se poi c'è l'esperienza del costruttore di utensili, questo diventa "utile" e "indispensabile" per lavorare il legno.. e così come i falegnami non potranno mai costruirsi gli attrezzi, così gli utilizzatori non potranno costruirsi i programmi. I programmatori creeranno i software per le applicazioni .. per dare a tutti gli utensili adatti a svolgere il proprio mestiere.

Concludo dicendo: "così come un falegname non potrà mai costruirsi una fresa a controllo numerico, così il contabile non potrà mai costruirsi il gestionale, ma sia il falegname che il contabile sapranno utilizzare fresa e gestionale molto meglio di un programmatore"

Ciao

31/07/2006 19:43 | Marco Sigot
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# re: I programmatori un giorno non esisteranno più!

ciao a tutti e due. Questo argomento mi appassiona! Le domande/osservazioni di Marco sono più che giuste. Però io faccio osservare che ci sarà sempre qualcuno che produrrà qualsiasi tipo di oggetto a basso livello. Ma parliamo di sw: fate un paragone tra le apps di 20 anni fa, di 10 e quelle attuali. Prendete Excel: oggi un utente medio/alto può seriamente produrre un worksheet molto, molto complesso, con grafici, tabelle, etc. etc.
E' innegabile che ci sia una continua ricerca del "sempre più ad alto livello", per avvicinarsi alle esigenze dell'utente finale. Ovvio che ci sarà sempre qualcuno che produrrà gli "utensili", ma questi utensili verranno "assemblati" tali per cui alla fin fine avremo prodotti ad alto livello adatti alla massa. Mettiamola così: non ci saranno più sviluppatori di applicazioni pure, questi saranno gli utenti stessi. Piuttosto, noi avremo il compito di creare gli utensili coi quali verranno create le app finali. Quello su cui mi piacerebbe riflettere è - credo - il forte abbattimento dei costi e dei tempi, perchè alla fin fine non bisognerà più portare a termine costose analisi dal cliente, perchè quest'ultimo potrà crearsi da zero quello che vuole. Tutto questo ragionamento è nato anche dal fatto che è davvero assurdo che io impari il mestiere di un mio cliente (veterinario, DJ, agente dello spettacolo) per potergli produrre un sw adeguato: oggi è normale pensarla così, ma se ci pensiamo bene, qualcosa non va.

Ultima nota per Emanuele: la mia discussione verte sul nostro lavoro, perchè mi accorgo sempre più spesso che molta, molta gente ha bisogno in qualche modo dell'informatica nel suo tran-tran quodiano. Altri tipi di lavori, invece, sono richiesti da ciascuno di noi troppo "on-demand" per potergli applicare gli stessi criteri che ho esposto.

Il tutto IMHO.
31/07/2006 20:11 | Igor Damiani
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# re: I programmatori un giorno non esisteranno più!

Quello di cui sta parlando Igor sono le Software Factories (http://www.softwarefactories.com/).
L'idea è che sviluppare sw sarà + facile grazie a questi "componenti di alto livello".
Come sempre però, ci vorrà chi scrive i componenti, e quindi si torna al discorso iniziale di Marco.
Quindi, forse il programmatore che esiste oggi non ci sarà più (d'altra parte oggi pochi conoscono i registri del Pentium 4) ma ci saranno nuove generazioni di programmatori che svilupperanno gli strumenti per i nuovi programmatori :-DDD
31/07/2006 21:39 | Emanuele DelBono
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# re: I programmatori un giorno non esisteranno più!

Vero che un giorno i programmatori non esisteranno più... soprattutto, quando l'uomo finalmente avrà esaurito tutte le risorse del pianeta.
01/08/2006 03:26 | Sem Tamburella
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# re: I programmatori un giorno non esisteranno più!

Preferirei pensare che forse, speriamo, gli smanettoni che si spacciano per "programmatori" (non sviluppatori) professionisti un giorno non esisteranno più, o quantomeno non riusciranno più a spacciarsi per tali!

E quella sarebbe una gran bella cosa per il mondo dell'informatica, ma mi sa che è un utopia... ;-)
01/08/2006 15:54 | Mario Duzioni
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