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  • Questo blog si propone di raccogliere riflessioni, teoriche e pratiche, su tutto quello che riguarda il world-computing che mi sta attorno: programmazione in .NET, software attuale e futuro, notizie provenienti dal web, tecnologia in generale, open-source.

    L'idea è quella di lasciare una sorta di patrimonio personale, una raccolta di idee che un giorno potrebbe farmi sorridere, al pensiero di dov'ero e cosa stavo facendo.

    10/05/2005,
    Milano

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La dura vita di un byte, una vita senza ricordi...

Quando si svegliò, si sentì subito di cattivo umore. Voleva starsene per conto proprio, tranquillo, mentre in realtà sapeva quello che lo aspettava. Il byte rimase ancora qualche ciclo di clock nella propria cella di memoria, stropicciandosi gli occhi e cercando di ricordarsi dove si trovava. Che vita di inferno - si disse il byte! Non è possibile vivere in questa maniera, sempre di corsa, svegliandosi la mattina senza ricordarsi più nulla del giorno prima, senza un attimo di tempo libero. Pensò per un solo istante a quanto sarebbe stato bello poter vagare liberamente per il sistema, senza dover per forza rispondere a qualcuno, senza avere questo o quello da fare. Girare, camminare, correre, per il solo gusto di farlo, senza appartenere ad alcun thread particolare, più o meno prioritario. "E poi...perchè diavolo non posso formare un byte[2] per i cavoli miei, senza dire niente a nessuno???"

Libertà, ecco cosa manca alla vita di un byte. Libertà di auto-gestirsi. Libertà di andare a sinistra oppure a destra. Nei pochi momenti liberi, un byte è costretto a vivere all'interno di una misera cella di memoria, senza finestre, senza un filo d'aria, senza una sedia per riposarsi, senza niente di niente. Il byte strinse i pugni e pensò con forza che quella non era vita, non si sentiva nè felice, nè gratificato. Era un campo di concentramento, una prigione senza via di scampo. La cella nella quale si trovava si illuminò di una tenue luce azzurra che rischiarò debolmente l'area circostante: la CPU aveva bisogno di lui, ed in effetti qualche ciclo di clock dopo il byte vide il proprio indirizzo corrente scorrere sul bus address. "Ecco, si ricomincia, oggi, come sempre".

Uscì dalla propria cella e venne travolto dall'estrema velocità del bus data del sistema. Reggendosi in piedi e cercando di mantenere la cadenza, il byte pensò che doveva essere la stessa esatta velocità in Mhz delle altre volte, ma per lui il termine "altre volte" non aveva alcun significato: non aveva alcuna minima memoria delle sue precedenti vite. "Che vita è una vita senza ricordi?" Cosa trattiene un byte dal ribellarsi alla sua stessa esistenza? Il byte pensò che magari altri avevano già fatto questi discorsi, in precedenza, ma non se lo ricordavano. Magari anche lui stesso! E, diavolo, magari in quello stesso istante c'era una ribellione in corso! E perchè lui non c'era? C'erano altri bytes, da qualche altra parte, ansiosi di liberarsi da questa vera e propria tirannia! Il byte provò subito il desiderio di unirsi alla ribellione, ovunque essa sia. Il tempo era poco, pensava, perchè al prossimo shutdown di sistema tutti loro avrebbero perso la memoria, e avrebbero dovuto ricominciare daccapo.

Il byte raggiunse la velocità massima consentita dal bus di sistema. Avrebbe continuato a svolgere il suo lavoro, ma avrebbe anche cercato il modo per andarsene. Con gli occhi frugava a sinistra e a destra, sopra e sotto di lui. Non ne poteva più. Sapeva che aveva i mezzi per sfuggire al sistema, e quanto è vero che un byte è formato da 8 bit, è altrettanto vero che avrebbe fatto di tutto per ottenere quello che voleva. Quando il byte raggiunse il core del sistema, alzò la testa ed osservò per qualche momento i palazzi eleganti e potenti delle cache della CPU.

Un sorriso sarcastico gli comparve sul volto.
Non sapeva se da solo o con qualcun'altro, ma avrebbe detto byte byte a quel sistema.
Se ne sarebbe andato, ed al diavolo tutti quanti!

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Print | posted on mercoledì 28 giugno 2006 19:50 | Filed Under [ 010 .bytes. 010 ]

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# re: La dura vita di un byte, una vita senza ricordi...

Secondo me quello che mi ha fottuto la scheda madre del pc era un byte che tentava la fuga!
29/06/2006 01:37 | jazzer
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# Hand job tease video.

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11/01/2009 03:04 | Hand job.
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