"Dove ci troviamo? Chi sei
tu?" - domandò spaventato il byte.
"Questa è un'area di memoria AGP ad alte prestazioni. Io sono
R, sono il byte[0] del nostro triangolo di appartenenza.
Tu sei G. Siamo due dei miliardi e miliardi
di bytes che ogni secondo vengono inviati qui dall'OS per essere
renderizzati. Lui è B, per gli amici byte[2], lo vedi, laggiù?
Non aver paura, sta' tranquillo!
"
"Renderizzati? Che significa? Non voglio star tranquillo, voglio
uscire subito di qui!". Invece di sentirsi più
tranquillo, il byte era ancora più spaesato ed impaurito. Non sapeva cosa fosse
la renderizzazione, non voleva saperne nulla e voleva uscire di più quanto
prima. Voleva andarsene, niente altro.
Ma l'altro byte gli sorrise
rassicurante e gli spiegò.
"La
renderizzazione, o rendering, è un processo mediante il quale un byte
assume un significato ben preciso all'interno della scheda video. Tramite il
rendering, ognuno di noi
ha la possibilità di rappresentare qualcosa all'interno della memoria AGP, e
di conseguenza apparire, per qualche flebile e veloce istante, nell'Aldilà, sul dispositivo
di output principale, nella maggior parte dei casi il monitor. Possiamo diventare
ogni cosa, qualsiasi oggetto l'OS ci imponga di diventare: un carattere
su una pagina Web, un pulsante, una piccola parte di
un personaggio dei videogame, un'icona. Ogni cosa, senza alcun limite, anche cose che
non esistono realmente nell'Aldilà. L'unico limite è dato dalla fantasia e dal
supremo intelletto dei nostri Creatori. Quando avrai fatto il tuo dovere, sta'
tranquillo, te ne andrai, non preoccuparti. Intanto, dà un'occhiata
intorno.
"
Il byte guardò in ogni direzione. Al contrario di quanto accadeva nella RAM
standard di sistema, notò che effettivamente nell'AGP la struttura fondamentale
era costituita dal triangolo. I byte, compreso se stesso quindi,
formavano miliardi e miliardi di triangoli, tutti diversi fra loro: erano una
moltitudine di colori, dal più chiaro al più scuro, ed erano collegati insieme
da un legame logico, più che fisico. Non riusciva a dare un senso a
quello che aveva davanti, a lui sembrava soltanto un'enorme macchia informe di
colori, una macchia sconfinata che si perdeva all'orizzonte. Il byte
che gli aveva parlato prima era a pochi Kb di distanza, mentre byte[2], il terzo
vertice del loro triangolo, era letteralmente dall'altra parte del
sistema; eppure, percepiva la loro unione e sentiva che dovevano rimanere
assieme per avere uno scopo.
"Ho capito." - mormorò il byte - "Ma, quando accade? Voglio dire...adesso stiamo vedendo
l'Aldilà???"
"No, non ancora.
Adesso siamo soltanto in un buffer, in attesa di essere inviati realmente nella
memory page che si manifesta sul monitor. Credimi, quando l'OS ci chiamerà, te
ne accorgerai." - sogghignò byte[0].
"Perchè dici
così?" - chiese curioso il byte.
"Beh, devi
sapere che l'AGP è una memoria ad altissime prestazioni, la cui bandwidth è
notevolmente superiore a quella della RAM classica. Dovendo dialogare con
l'Aldilà, qui c'è sempre bisogno di grande velocità e di frequenze di
aggiornamento sull'output veramente alte. Tu non hai idea, lo vedrai con i tuoi
occhi, fidati!"
Da come raccontava, sembrava che byte[0] avesse già
vissuto quell'esperienza. Sembrava che ne sapesse così tanto, era così preciso.
Mentre parlava, gli occhi gli brillavano, sembrava esaltato ed ansioso.
Il byte lo capì proprio dal modo con cui parlava.
"Com'è,
tu l'hai già fatto, vero? Com'è? ....me lo vuoi dire?" - domandò il byte
a byte[0].
"E' un'esplosione di colori, luce e
velocità. E' come andare incontro ad un oceano vivo, colorato, luminoso, sempre
in movimento. E' come correre a perdifiato, fino a quando non si ha più forza nè
volontà. E' una montagna russa, per prima salire fino ad altezze logiche
infinite, e per poi scendere in picchiata per assumere concetto e
sostanza. E' sognare, diventare qualcosa o qualcuno per qualche istante, e
l'istante dopo dimenticarsene." - mormorò byte[0], con voce sognante. Il
byte chiuse gli occhi e rimase ad ascoltarlo, non potè fare a meno di perdersi
nel suo racconto così sognatore. Alla fine, riaprì gli occhi e guardò il bus di
indirizzamento.
"Sbaglio o quello è il nostro
address?" - esclamò improvvisamente.
"Oh, certo che
lo è!" - gli rispose byte[0], sorridendo e guardandolo negli occhi -
"Buon divertimento!"
I 3 bytes si strinsero la mano, si lanciarono contemporaneamente
sul bus, felici di vivere quell'esperienza insieme. Il bus correva veloce, più
veloce di quanto avessero fatto finora. Videro sfrecciare celle di memoria,
array, altri triangoli come loro. La velocità con la quale viaggiavano era quasi
folle ed irreale. Raggiunsero un punto in cui il bus si inclinava
vertiginosamente verso il basso.
Sotto di loro, li aspettava un mare bianco
su cui il byte credette di vedere un volto.
Non aveva mai visto prima d'ora un volto, ma sapeva che era
così.
Il byte lo guardò avvicinarsi lentamente - e se ne innamorò quasi subito.