27 Ottobre 2005, ore 18:45 UTC
In uno dei tanti Server Web
Microsoft....
Il servizio IIS girava tranquillamente da qualche settimana. Ben bilanciato
ed ottimizzato, IIS riceveva un'enorme quantità di bytes in ingresso, e una
quantità ancora più grande era formata dai files che il servizio aveva
restituito ai driver di rete per poter essere inviati al client. L'interno del
server era tutto sommato piuttosto tranquillo, in questo momento: l'80% delle
informazioni richieste erano già state tutte inserite nella cache di sistema.
L'hard-disk, inserito in un sistema RAID, era fermo e quasi completamente
inutilizzato.
In uno dei tanti bus di sistema in RAM, il byte vagava sui banchi di memoria
alla ricerca dell'indirizzo 0x560020. Non capiva il proprio valore, 0x2B1E14:
era semplicemente un valore come tanti altri. In decimale, sarebbe stato
formattato come 2.825.748. Non appena raggiunse l'indirizzo di memoria
assegnato, si inserì nella cella ed attese, paziente come sempre. Sospirò: molti
bytes lo ritenevo un essere fortunato, perchè lavorando all'interno di
un Web Server aveva la possibilità di viaggiare da un sistema all'altro, di
vedere e di conoscere altre strutture di memoria più complesse ed intelligenti,
di lavorare con i più diversi OS. Lui non la pensava allo stesso modo. Come
aveva provato sulla propria pelle, viaggiare non era esente da rischi.
Più di una volta aveva incontrato firewall troppo rigidi, che lo avevano
obbligato a tornarsene indietro, da dove era arrivato. I bytes più sfortunati
erano stati azzerati, considerati come entità pericolose per il mantenimento del
sistema. Aveva viaggiato su cavi digitali di scarsa qualità, con il rischio di
venire distrutti inavvertitamente, evaporando verso un mondo del tutto
diverso da quello digitale. Un mondo analogico, di energia, di valori
continui, un mondo così gravemente diverso dal suo che gli vennero i brividi.
Altri bytes avevano viaggiato fino a raggiungere dispositivi Bluetooth o altri
device wireless, subendo proprio questa trasformazione. Sperò di non arrivare
mai in un device Palm o simili: tutto, ma non questo! Oppure, pensò che si
sarebbe preoccupato di finire in un sistema Linux: non era abituato alla loro
architettura. Strutturalmente parlando, l'hardware era sempre lo stesso, ma le
chiamate dell'OS erano strane, sebbene in alcuni casi più efficienti.
Se fosse stato per lui, comunque, avrebbe scelto senza pensarci due volte un
sistema ed un OS sicuri in cui vivere, lavorare e servire il sistema
operativo come meglio poteva.
Ma il destino - si disse il byte - ha scelto per me una strada diversa. Sperò
un giorno di poter trasportare un file importante: un certificato digitale,
magari, o la chiave privata in una trasmissione crittografata. Quello sì che
sarebbe stato importante: per quello avrebbe anche affrontato tutti i rischi di
un viaggio digitale. Sorrise all'idea, ma si rese conto di
essere assolutamente impotente: non spettava a lui prendere una tale
decisione.
Qualche migliaia di cicli di clock dopo, qualche secondo, IIS ricevette per
la prima volta una richiesta GET en_vs_2005_pro_dvd.iso. L'OS
chiamò il byte, che si fece trovare pronto. Gli assegnò il valore corrispondente
al primo byte del file richiesto, lo inviò verso l'interfaccia di rete. Il
flusso di dati verso il client sarebbe stato enorme, per un certo periodo di
tempo.
Al byte sembrò un lavoro come un altro. Soltanto molto tempo dopo, venne a
sapere che quel giorno contribuì a formare il primo download di Visual
Studio 2005 Professional Edition.