Riporto un estratto da una intervista all'economista Rifkin...

L'articolo completo, molto interessante, è qui

Questo disastro si poteva evitare?
"Certo non il terremoto ma alcune delle sue mostruose conseguenze sì. C'è l'elemento tempo da tenere in gran considerazione. La prima scossa è delle 2 di notte, l'onda ha colpito alle 9 di mattina: 7 ore di differenza, quindi, in cui molto poteva essere fatto per allertare le popolazioni. Ci piace pensare che tutto il mondo è connesso ma non è affatto così, e ce ne accorgiamo dolorosamente in questi casi. Molti dei posti interessati dal cataclisma non hanno alcun accesso a tv, telefono e tantomeno internet. Adesso, di colpo, ci rendiamo conto che non solo i due terzi dell'umanità non ha mai effettuato una telefonata ma un terzo non sa neppure cosa sia un interruttore della luce, perché non è collegata alla rete elettrica. E ormai chi non è connesso è spacciato, non solo metaforicamente".

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Sembra già di sentire l'obiezione già usata contro Kyoto: "Costa troppo..."
"È un argomento assurdo. Se non si spenderanno i soldi prima, per questi sistemi, si spenderanno dopo per risarcire i danni, che nel 2004 hanno già sfondato quota un miliardo di dollari. E senza arrivare ai disastri eclatanti, anche il global warming produce alti costi. Meglio prevenire, dobbiamo ripensare il concetto di rischio e abbandonare l'idea che la natura non può non fare la sua corsa. Se il maremoto avesse colpito l'America questo dibattito sarebbe iniziato, nonostante viga una politica di procrastinazione".

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