La domotica ed il sistema MyHome di Bticino

Come alcuni sanno sono un appassionato di domotica in particolare un paio di anni fa mi sono messo a giocare con il sistema MyHome di Bticino e non mi sono ancora stancato!D’ora in poi oltre a post su MEF e tecnologie .NET varie parlerò anche del sistema MyHome ed in particolare del protocollo OpenWebNet.

Prima di buttare carne sul fuoco vorrei ringraziare Lorenzo Pini di Bticino e Alessandro Bragazzi per i consigli e le revisioni dei vari post!

Cos’è la domotica?

La domotica è la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati. Il termine domotica deriva dal greco domos (δοµος) che significa "casa" (e dal suffisso “-tica”, che sta per “automatica”).

La domotica è nata nel corso della terza rivoluzione industriale allo scopo di studiare, trovare strumenti e strategie per:

  • migliorare la qualità della vita
  • migliorare la sicurezza
  • risparmiare energia
  • semplificare la progettazione, l'installazione, la manutenzione e l'utilizzo della tecnologia
  • ridurre i costi di gestione
  • convertire i vecchi ambienti e i vecchi impianti

Fonte: Wikipedia

MyHome

L’impianto domotico sviluppato da Bticino consente di perseguire tutti gli obiettivi indicati sopra. Nello specifico, consente di gestire i seguenti sistemi:

  • Illuminazione
  • Automatismi (tapparelle, prese comandate, irrigazione, etc…)
  • Scenari (insiemi di comandi “evoluti” programmabili eseguibili al verificarsi di determinate condizioni)
  • Diffusione sonora
  • Termoregolazione
  • Videocontrollo
  • Sistema di allarme

I mezzi attraverso cui possiamo accedere, controllare e sorvegliare la nostra abitazione sono i più disparati: tasti tradizionali, computer, cellulare, pocket pc, touch screen e chi più ne ha più ne metta.

 

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I dispositivi del sistema MyHome comunicano tra di loro tramite un bus a due fili chiamato SCS in cui passano quattro tipi di segnale: alimentazione, dati, video e audio.

Per essere precisi, i bus sono più di uno:

  • il bus automazione, su cui vengono collegati tutti i dispositivi di illuminazione, automazione e termoregolazione;
  • il bus antifurto, dedicato esclusivamente ai componenti dell’impianto di allarme;
  • i bus per diffusione sonora e videocontrollo. In quest’ultimo caso ho detto “i” bus in quanto la tipologia di collegamento di queste due funzioni è “a stella”, al contrario dei primi due sistemi che hanno un cablaggio “libero”

I diversi sistemi possono dialogare tra di loro tramite opportune interfacce. Questo rende possibile, ad esempio, inviare dal bus automazione un comando per attivare la diffusione sonora piuttosto che per disinserire l’allarme. Mentre la centrale di allarme può comandare scenari o la termoregolazione.

Ogni dispositivo connesso al sistema è in grado di riconoscere l’informazione a lui destinata ed elaborarla per realizzare la funzione desiderata.

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Vediamo, come primo step, la configurazione dei dispositivi delle funzioni “illuminazione” e “automazione”.

Ogni dispositivo, per funzionare, deve essere configurato, cioè dobbiamo assegnarli un indirizzo.
L’indirizzo è composto da due configuratori:

  • A (Ambiente)
  • PL (Punto Luce)

 

Inoltre esiste anche il configuratore G (Gruppo) che però non è disponibile su tutti i dispositivi. Questi 3 configuratori possono avere un valore che va da 1 a 9 e li possiamo configurare in due maniere:

  1. manualmente: cioè andando ad inserire i pin (sono delle piccole resistenze) che vediamo nell’immagine, in ogni dispositivo installato nella nostra abitazione
  2. virtualmente: cioè utilizzando il Virtual Configurator, un programma scritto da Bticino che ci permette di assegnare l’indirizzo ad un dispositivo senza utilizzare i pin fisici

Il dispositivo dell’immagine ha A = 2 e PL = 5. Il suo indirizzo sarà 25: A + PL. Questa è la modalità di configurazione di base, in realtà si possono fare cose molto più fighe :)

Poiché la combinazione di 9 indirizzi di ambiente e 9 per i punti luce fornisce un totale di 81 indirizzi (che non sono poi troppi, se pensiamo al numero di punti luce che potremmo avere in una grande abitazione), recentemente è stato ampliato il numero di dispositivi indirizzabili tramite la possibilità di definire “rami” secondari rispetto al montante principale. Ognuno con 81 indirizzi disponibili.

L’indirizzamento dei dispositivi di comando è stato pertanto integrato con l’indicazione, oltre di A e PL, del montante. Da lasciare “vuoto” se il dispositivo di comando è installato sul montante principale. I diversi montanti sono collegati fisicamente tra di loro tramite opportune interfacce.

Ora che abbiamo un’infarinatura di base ci possiamo fermare :) Nel prossimo post vedremo le basi del protocollo OpenWebNet e man mano i comandi che possiamo utilizzare per gestire funzionalità specifiche.