L’informatica per una democrazia sociale

Non mi è mai piaciuta la politica italiana perché, tutte le volte che ho frequentato persone che si interessavano di politica, mi sono accorto che è un ambiente che io definisco: “Inquinato e inquinante!”.

·         Inquinato: perché ci sono persone che s’interessano soltanto di fare gli interessi propri e degli amici loro;

·         Inquinante: perché, anche se ci fosse una persona onesta, essa entrerebbe in un sistema in cui sei costretti a dare per ricevere (es: sei stato eletto tramite i voti che ti abbiamo portato, adesso vogliamo qualcosa in cambio anche noi …).

Quindi mi sono accorto che, per quanto onesto uno sia, sempre qualche piccolo scheletro nell’armadio lo si trova sempre, perché il sistema è guasto (inquinato) e guasta le persone che ci entrano (inquinante).

Vorrei fare delle proposte (non vi preoccupate non mi sono candidato in nessuna lista ):

Elenco qualche problema e l’eventuale soluzione possibile (ognuno proponga la sua):

1)       I politici fanno i loro interessi e qualche favore agli amici perché hanno bisogno dei voti;

2)       il popolo li vota perché spera di ottenere qualcosa in cambio (es: un lavoro).

E’ un circolo vizioso che sta portando ad avere una classe politica della peggiore specie, io la definisco: “Il cancro della società moderna!”.

Soluzione alla 1):

Trasparenza! Tutto quello che i politici fanno durante il loro mandato, lo devono discutere tramite internet con il popolo sovrano. Loro possono solo proporre, se la loro proposta supera un certo consenso popolare, viene poi vagliata dal parlamento. Questo fa si che non vengano emanate leggi che il popolo considera ingiuste. L’unico vincolo, come nei referendum, è quello che il popolo non può votare proposte che tolgano completamente le tasse.

Soluzione alla 2):

Per una equità sociale, propongo che tutti i nuovi posti di lavoro pubblici, nei quali non si richiedano particolari requisiti professionali o culturali (tutti i lavori manuali, ecc.) siano affidati a persone che, avendo i requisiti (idoneità fisica), siano selezionati in base ai bisogni economici reali (genitori disoccupati con figli…). Perché per certi lavori, si può anche evitare di prendere i più bravi, ma si possono prendere i più bisognosi. Questo toglierebbe molti voti ai politici che pensano ad arricchirsi mandando alla rovina il Paese intero!

I problemi da risolvere sono tanti, io ho iniziato con questi due. Che se a prima vista non sembrano i più importanti, penso invece che potrebbero innescare quel circolo VIRTUOSO che porterà a uno Stato migliore!

L’informatica può fare la sua parte garantendo trasparenza e una voce al popolo.

Noi  (quelli che si occupano d’informatica) ci possiamo mettere le competenze tecniche per fare in modo che questo avvenga!

Per un futuro migliore, cerchiamo di portare la democrazia vera in questo Paese.

Print | posted @ giovedì 6 marzo 2008 06:52

Comments on this entry:

Gravatar # re: L’informatica per una democrazia sociale
by Alessandro Pulvirenti at 06/03/2008 10:50

Quando dico che i politici devono discutere con il popolo, quello che vogliono dire e, non significa che per ogni questione vengono chiamati tutti i cittadini a votare con i bottoni su tutte le questioni, anche perché, come c’è scritto nell’articolo che hai linkato, le persone non sono competenti in tutto ma è anche vero che non si interessano di esprimere la loro… in tutto!
Ci sono argomenti che devono essere studiati per molto tempo per poterci capire qualcosa, e le persone non hanno e non possono prendere una laurea su tutti gli argomenti possibili. La rappresentanza serve proprio a questo, a togliere l’onere al cittadino per darlo a dei rappresentanti che studiano a fondo le questioni e poi decidono nel migliore dei modi.
Siccome questi rappresentanti si sono rivelati dannosi se non controllati, ci deve essere una forma di rappresentanza con controllo / verifica dell’operato che scenda su ogni decisione presa.
I politici devono proporre una questione, poi saranno i cittadini che, non si limiteranno a esprimere un voto Si/No, ma commenteranno la proposta con discussioni che analizzeranno tutti i particolari della proposta, mettendone in luce i lati positivi e negativi. Le persone competenti e interessate faranno sentire la loro insieme anche agli altri. Le persone non interessate all’argomento, semplicemente lo ignoreranno. Facendo così, un politico ci penserà più di una volta, prima di decidere di comprare materiale obsoleto (tipo PC ultra datati) solo per fare un piacere all’imprenditore di turno che gli passerà una mazzetta!
Il controllo può essere fatto sia prima di decidere, oppure dopo. Perché ci sono questioni urgenti che non possono essere discusse a lungo, allora il politico prenderà le sue decisioni, ma dopo dovrà giustificare perché ha agito in quel modo. Se il popolo riscontrerà che ha agito in mala fede, ne perderà come immagine e ne risponderà davanti alla legge.
Se tutte le decisioni sono trasparenti, non succederà più che, un sito come www.italia.it, non si sa a chi era stato affidato, quanti soldi si erano spesi e intascati i furbi di turno, per presentare un risultato che un bambino di 10 anni sarebbe riuscito a fare meglio! Hanno avuto pure la faccia tosta di rifiutare di fornire le prove a un gruppo di cittadini (non so quanti migliaia), che avevano fatto richiesta, per conoscere i dettagli di questo progetto.
I politici così come tutti i dirigenti pubblici, ci guadagnano molto tenendo nascosti tutti gli acquisti, facendo gonfiare le fatture ecc. Se invece tutti i documenti vengono resi pubblici in un qualche sito, quel politico può essere richiamato dal singolo cittadino a dover dare spiegazioni su quello che ha fatto e vengono rese pubbliche tutte le truffe che hanno fatto! In questo modo, o i politici iniziano a rigare dritto, oppure non vengono rieletti e ne rispondono davanti alla legge delle loro furberie!
La trasparenza e il controllo, prima e/o dopo ogni atto amministrativo, sono l’unica possibilità per cercare di far rigare dritto questa massa di sanguisughe del bene pubblico!
Gravatar # re: L’informatica per una democrazia sociale
by Andrea at 06/03/2008 19:11

E' un gioco ... ma ogni tanto giocare non fa male.

www.webarchia.org
Gravatar # re: L’informatica per una democrazia sociale
by Alessandro Pulvirenti at 06/03/2008 21:37

Sinceramente, questo gioco:
www.webarchia.org
si avvicina moltissimo a quello che intendevo io. L'unica cosa è che, sono dell'idea che le proposte di legge poi debbano essere vagliate da delle commissioni di esperti per creare delle leggi complete che possano considerare tutti gli aspetti discussi e poi dopo essere votate dal parlamento che può richiedere dinuovo un sondaggio popolare.
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