Nei giorni scorsi riflettevo circa la metodologia che utilizzo per cercare le soluzioni ai mille piccoli problemi che la programmazione mi (ci) porta ad affrontare.
Generalmente parto da Google utilizzando parole chiave in inglese. Si sa, la lingua madre del web è l'inglese, e a maggior ragione per le problematiche tecnico/informatiche. La ricerca avviene sia nel web che nei gruppi dove spesso si trovano soluzioni interessanti e link azzeccati.
Man mano si raffina la ricerca modificando le parole chiave fino ad arrivare vicini alla soluzione. A questo punto comincia la fase di test e si sperimentano variazioni.
Al termine di questo processo, se il problema è sufficientemente generico ed a mio parere interessante, riassumo la soluzione trovata sul blog.
Gli scopi sono fondamentalmente tre: condividere, fare ordine mentale ed archiviare la soluzione a mia futura memoria. La speranza è inoltre che attraverso il feedback dei visitatori la "soluzione" possa ulteriormente raffinarsi o addirittura essere del tutto stravolta… comunque discussa.
Riflettevo quindi su come rendere maggiormente utile agli altri le soluzioni pubblicate, cioè come rafforzare maggiormente il primo scopo: la condivisione, e, ripassando mentalmente il processo, ho rintracciato un "baco logico"... la mia soluzione la scrivo in italiano... ma la ricerca iniziale la faccio in inglese... quanti fanno come me ricerche in inglese, e quindi ripercorrono il mio processo di ricerca, per poi magari arrivare alle mie medesime conclusioni quando un post è già bello pronto? (e quanti l’hanno fatto prima di me?)
Visto che non mi sento all'altezze di scrivere post in inglese, ho pensato di inserire al termine di ogni post tecnico una sezione chiamata "parole chiave" dove indicare un breve elenco delle parole in inglese che mi hanno portato alla soluzione. Questo per far si che immettendo le medesime parole chiave in un motore di ricerca il mio post possa apparire tra i risultati.
Come vi sembra l'idea? E' da adottare? Ha qualche controindicazione?