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  • Questo blog si propone di raccogliere riflessioni, teoriche e pratiche, su tutto quello che riguarda il world-computing che mi sta attorno: programmazione in .NET, software attuale e futuro, notizie provenienti dal web, tecnologia in generale, open-source.

    L'idea è quella di lasciare una sorta di patrimonio personale, una raccolta di idee che un giorno potrebbe farmi sorridere, al pensiero di dov'ero e cosa stavo facendo.

    10/05/2005,
    Milano

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Come la penso sulla lotta alla pirateria [2]

Rieccomi. Dopo aver scritto il primo articolo sulle motivazioni che stanno alla base della pirateria, mi sono arrivate un po' di osservazioni e di commenti che hanno sollevato diverse questioni interessanti. Prima di cominciare le mie farneticazioni desidero ringraziare tutti quanti per aver detto la loro. Sono contento veramente. Sono sorti diversi aspetti che si riconducono a mio modo di vedere ai costi con cui vengono venduti i prodotti CD/DVD. Comunque, vediamo un po' con calma.

Bene, vediamo un po'. Trovo giusto non fare di tutte le erbe un fascio. Proprio come dice Luca, io cercherei non tanto di dire "pirateria" punto e stop, quanto di vedere a quale livello di gravità una certa cosa viene commessa. Cioè, per esser chiari, un conto è rubare 10 euro dal portafoglio del fratello, un conto è fare una rapina in banca a mano armata, giusto? Luca propone una sorta di classifica. Il livello minimo è "ascoltare/vedere cd o dvd non originali"; al livello massimo "masterizzare/vendere/guadagnare su larga scala cd o dvd non originali". Sono d'accordo. Non so bene come funzioni la legge al giorno d'oggi, magari effettivamente c'è già una sorta di scala di valori in questo senso: posso solo sperare altrimenti che il giudice abbia un certo qual buon senso nel giudicare la cosa. Mi piacerebbe in ogni caso proprio sapere se è previsto un meccanismo simile.

Luca poi solleva tre questioni, su cui adesso ragionerò un attimo, riportandola prima parola per parola.

1) i prezzi attuali di cd/dvd sono esagerati e frenano la diffuzione di cd/dvd legali => frenano la diffusione della cultura (dal discoro escludo musica/film spazzatura che fa pure parte di questo mercato)
Su questo non si può non essere d'accordo, francamente, è lo stesso discorso che facevo io l'altra volta. Se i CD/DVD costassero meno, tutti li prenderebbero originali, giusto? Questo è quello che io considero il nocciolo della questione, e non è da sottovalutare. Sapete cosa penso? Che teoricamente il discorso non fa una piega. Se oggi un CD costa 30 euro, lo comprano in 10. Se costasse 10 euro, sicuramente lo acquisterebbero in molti di più. Ma quanto? E se poi non funzionasse? Vai tu a dire alle case discografiche di abbassare i costi, di vendere a minor costo: avrebbero la certezza di guadagnare come prima? Secondo me venderebbero di più, e la gente sarebbe più felice, però ovviamente io non ho la bacchetta magica e non posso saperlo davvero. Diverse commenti al mio primo articolo evidenziano come i prezzi negli Stati esteri siano assolutamenti minori, non sono tutti d'accordo su questo, probabilmente dipende un po' dal tipo di musica o di film, dal rivenditore, etc. etc. Però secondo me è una cosa da non sottovalutare, una cosa su cui pensare, perché effettivamente non si capisce bene per quale motivo un CD che negli USA costa 15 dollari, quando arriva in Italia costa molto di più di 15 euro.

2) le grandi aziende internazionali di intrattenimento (musica/film/etc) hanno occupato il mercato e ostacolano l'accesso a nuove voci => ostacolano l'innovazione e la libertà di espressione
Beh, osservazione che mi può anche stare bene, però non riguarda direttamente la pirateria. Verrò corretto se sbaglio. Più che altro mi viene da pensare a tutti quei piccoli complessi che fanno cover nei locali di tutta Italia, che hanno un mercato piccolo piccolo.

3) le tecniche di protezione applicate su cd/dvd ledono i diritti del consumatore di farsi copie dell'originale (x backup, x preservare l'originale, x per ascoltarlo in diversi luoghi o con diversi supporti)
Assolutamente d'accordo. Ho fatto degli esempi nel mio primo articolo: il mio Colin che non parte se installo Nero, gli ultimi giochi della LucasArts non partono se metto il CD/DVD in un masterizzatore invece che in un lettore standard (!), la procedura di attivazione Half-Life 2 lunghissima. Questi sono solo degli esempi che ho vissuto sulla mia pelle, chissà quanti sono documentati su google.com. Non oso pensarci.

Un grazie speciale a Marco Santoni, che mi ha illuminato sul tema "proprietà dei diritti d'autore e intellettuali". Spiegazione rapida: piratare un CD comporta il fatto di usare e di sfruttare il lavoro di un altro e non pagarlo. Non finisce qui: non solo non lo pago, ma ci guadagno anche su. Beh, effettivamente adesso mi quadra meglio il discorso. Riporto la frase che ha scritto Marco Santoni, censurando le parti più, come dire, suggestive:

"Il diritto d'autore è sacro. E' ciò che consente spesso ad artisti e programmatori di sopravvivere e continuare a fare quello che fanno e non sto parlando dei cantanti famosi che basta che ruttino in uno spot e via di miliardi, ma di centinaia (migliaia?) di grandissimi musicisti che, pur facendo musica splendida, sono meno famosi."

Frase che rende in pieno il mio e il suo pensiero. La dicitura "diritto d'autore" mi ha fatto andare con il pensiero al discorso open-source. Mi sono chiesto: uno dei più grandi movimenti nati negli ultimi anni ha come pilastro centrale quello di annullare il diritto d'autore. Io scrivo un software, lo metto on-line, ma non è mio. Chiunque può scaricarne i sorgenti e modificarselo come vuole. Credo che qualsiasi cantante inorridirebbe di fronte ad una dichiarazione del genere, vero? Eppure, oh, in testa mi si è accesa una lampadina. Forse, ma dico forse, potrebbe anche funzionare. Seguitemi un attimo.

Allora, faccio lo stesso discorso che ho fatto sul software. Io produco un software, lo distribuisco gratis: il software però rimane mio (sorgenti e tutto quanto). Stessa cosa per la musica: io scrivo e compongo una canzone, la distribuisco gratis. Mp3 sul sito ufficiale, in regalo nelle riviste di musica e in mille altri posti diversi. In fondo, anche oggi posso ascoltare musica gratis, dalla radio, nei centri commerciali, ovunque, per cui da un certo punto di vista questa logica è già stata compresa ed acquisita.
A questo punto il cantante non guadagnerebbe più sul numero di copie vendute, ma dai concerti e dalle tourneè, dalla pubblicità, dai finanziatori. Un po' di dubbi mi sorgono. Può essere che poi i biglietti finiscano per costare di più, per esempio? Può essere. E poi il discorso software è diverso. Un software open-source mi fa guadagnare sull'assistenza, sui corsi, sulle implementazioni personalizzate. E una canzone, invece? Come posso fare?
C'è da dire d'altro canto che non producendo più alcun CD/DVD, i costi di produzione si annullano. Uno è in studio, suona e canta, prendo l'mp3, lo mette on-line e via così. Ho i brividi a pensarci. Va bene, se proprio vogliamo facciamolo anche pagare, ma non più di 2-3 euro. Sono sicuro che funzionerebbe. Anche se poi torneremmo al punto di partenza: perché io lo devo/voglio pagare e tu no? Per cui, io personalmente opto per il gratis assoluto. Dai, guardiamo in faccia alla realtà: ormai ci sono secure-digital, compact flash gigantesche, il mercato si sta muovendo in quella direzione. Nella direzione del digitale assoluto. Non è il caso di seguire questa pista? Io è anni che dico che la meccanica è la rovina dell'uomo (chiedetelo a mio fratello): quando ho visto il primo mouse senza pallina ho esultato, ma ho visto le prime memoria SD, MMC e CF ho sorriso.

E' saltata fuori anche la questione che in effetti quando si parla di materiale digitale la riproducibilità è espressa all'ennesima potenza. Io prendo un CD, un mp3 e lo duplico quante volte voglio. E' giusto? E' lecito? Secondo me sì, perché io ho il diritto di ascoltare una musica dove e quando mi pare: l'importante è non venderla, non guadagnarci, ma io devo avere il sacrosanto diritto di poter usufruire di una canzone come mi pare. In macchina ho ancora una radio con cassette, per cui ho preso un CD live di Ligabue, ho fatto una casetta e me l'ascolto in macchina. Il CD originale è in camera mia, non lo tiro mai fuori, giuro.

Cavolo, alla fine salta sempre fuori il discorso economico. Open-source (!) oppure diminuire i costi? E il discorso del problema di cultura di cui parlavo l'altra volta? Mi è venuto un sospetto: magari tutti quanti hanno ben presente questo problema, tutti vorrebbero essere felici di acquistare originale, però come abbiamo detto finora i costi bloccano. Tutti hanno la coscienza di fare le cose per bene, però di fronte alla scelta o alla tentazione di non pagare qualcosa che non si reputa giusto pagare, la gente lo evita finchè può. La gente forse (e dico forse) si rende conto del valore di un software (al contrario di quello che dicevo l'altra volta), di un CD, ma semplicemente non trova giusto pagarlo quel prezzo. Per cui...la soluzione (illegale) è dietro l'angolo.

Print | posted on lunedì 16 maggio 2005 13:28 |

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# Come la penso sulla lotta alla pirateria - 2

16/05/2005 13:31 | Technology Experience
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