Sono andato allo SMAU l'ultima volta, e sono tornato a
casa piuttosto infelice, per tutta una serie di motivi, non ultimo la presenza
degli squadroni della morte (come li abbiamo
chiamati io e mio fratello) che controllavano i biglietti dei visitatori che
erano differenziati in consumer e professional.
Questa mattina ho ricevuto la newsletter della prossima SMAU (dal 4 al 7 Ottobre
prossimi, e non c'è di mezzo alcuna domenica ), che avrà perlomeno due grosse novità:
si svolgerà al nuovo polo fieristico di
Rho-Pero e sarà risolta esclusivamente
ai professionisti. Francamente pensavo di non andarci, ma come
al solito andrà a finire che all'ultimo cambierò idea: mi incuriosisce vedere
con i miei occhi la nuova fiera, la cui apertura è stata frettolosa e un po'
contestata da un sacco di persone (segnaletica disastrosa, cantiere mezzo
aperto, etc.).
Mi spiace molto che sia stato deciso di realizzare una SMAU solo per i
professionisti: sicuramente ci sarà un po' meno baraonda, un po' più di
tranquillità, più gente interessata e meno ragazzini urlanti, però secondo me si
dimentica una cosa importante. Una volta, in mezzo a quei ragazzini urlanti
c'ero anche io, che adesso invece ho 30 anni e l'informatica è il mio lavoro e
la mia passione. Come tutte le cose, anche le passioni nascono da giovani e
vengono coltivate col passare del tempo: se impediamo ai ragazzini e alle
ragazzine di oggi di poter guardare più o meno meravigliati le tecnologie di
oggi, magari toglieremo loro una possibilità di crescita, di avere un hobby ed
un lavoro domani. Ho bei ricordi delle mie SMAU da 15enne: non potendo muovermi
autonomamente con l'auto, organizzavo spedizioni con gli amici in pullman, e si
visitava la fiera guardando questo o quello. Per me che all'epoca avevo monitor
CGA o al massimo EGA, poter vedere schede grafiche ad alta risoluzione era quasi
commovente. Oggi - che sono più adulto - questa commozione non c'è più
e vedo la SMAU sotto un'altra ottica, ma non bisogna dimenticare che in
mezzo ai ragazzini urlanti di oggi potrebbe nascondersi un Lorenzo
Barbieri del futuro, un Corrado
Cavalli di domani, un Andrea Saltarello del dopo-domani. Non me ne vogliano
gli altri, sono solo nomi a titolo di esempio, ciascuno di noi ha il suo bel
peso! Insomma, persone che quando sarà il
loro momento, faranno il loro piccolo pezzo di storia.
Per cui...boh...se è vero che io magari me la godrò di più, non posso non
pensare, per esempio, a mio cugino Mattia che, appassionato come me, non potrà
venirci. E così per tutti quelli che per un motivo o per l'altro, non potranno
entrare. Inoltre...mi viene da chiedermi: sicuramente ci sarà un po' meno
pubblico, sarà più specialistico, quanto costerà il biglietto? Il sito ufficiale
non lo dice...
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