Anche le persone intelligenti... commettono errori banali! |
Forse vi sarà capitato nella vostra vita, direttamente o indirettamente, che una persona che reputate intelligente si sia spremuta il cervello per molto tempo su un problema senza venirne a capo... (anche in riferimento ai computer) e poi, una persona che reputate di medio-bassa intelligenza abbia risolto il problema velocemente. Cosa da restare a bocca aperta!
Come mai accade ciò?
Prima di rispondere a questo enigma, ci facciamo la classica domanda:
L’intelligenza che cos’è?
L’intelligenza è la capacità di trovare una soluzione a i vari problemi.
Cioè, qualsiasi essere che modifica il suo comportamento o le sue azioni, per raggiungere un obbiettivo (risolvere un problema) può considerarsi intelligente.
Da questo si deduce che, non è solo l’uomo l’essere intelligente su questo pianeta, ma ogni forma vivente ha un diverso grado d’intelligenza.
Qualcuno potrebbe dire che:
ci sono diversi tipi d’intelligenza: Logico/matematica, relazionale, ...
Io dico che non è così... l’intelligenza è una sola!
E tra un po’ descriverò qual è.
Allora ci poniamo un'altra domanda...
Avendo due individui “intelligenti” come faccio a capire chi è più intelligente dell’altro?
La domanda che sembra banale, invece nasconde delle insidie.
La risposta che ognuno tenderebbe a dare è la seguente:
· poniamo diversi problemi ad entrambi gli individui e cronometriamo il tempo. L’individuo che risolverà più velocemente i vari problemi è più intelligente!
· Oppure: dato un tempo massimo disponibile, la persona che riesce a risolvere più problemi in quel dato tempo, è più intelligente! (questo secondo caso è quello che normalmente viene utilizzato per calcolare il QI (quoziente d’intelligenza)).
Io vi dico che nessuno di questi due metodi, ci darà la certezza di trovare l’individuo più intelligente.
Chi crede a diversi tipi d’intelligenza, direbbe che: i precedenti test d’intelligenza non sono validi perché, essendo varie le forme d’intelligenza, le domande logico matematiche avvantaggerebbero la persona che è più intelligente in quel campo, mentre altre domande avvantaggerebbero altre persone con più spiccate forme d’intelligenza diverse.
Il problema è che si vuole misurare qualcosa non avendo gli strumenti adatti.
Facciamo un esempio:
Prendiamo una persona che ha un quoziente d’intelligenza abbastanza alto, diciamo nell’intervallo tra 120 e 130 (ad esempio Io).
Gli poniamo un problema abbastanza semplice, fare una torta (con crema bianca e panna... che mi piace tanto J).
La persona scelta non è in grado di risolvere il problema se non documentandosi; mentre una casalinga con QI al disotto di 60 riuscirebbe a risolvere il problema abbastanza facilmente.
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120 < QI < 130 |
QI < 60 |
Allora la casalinga con QI < 60 è più intelligente di me (120 < QI < 130) ?
No! semplicemente il problema posto, risulta nuovo per me, mentre è stato già risolto varie volte dalla casalinga.
Da questo semplice esempio, comprendiamo che per certi problemi, non è tanto importante il QI, ma la conoscenza della soluzione di problemi anche simili.
La conoscenza è intelligenza stratificata;
cioè una persona non molto intelligente, ma con buona cultura riesce a risolvere problemi anche complessi, se ne ha già appreso la soluzione da problemi simili se non uguali.
Mentre la persona molto Intelligente, che però non ha una cultura nel campo del problema posto, dovrà fare tutta una serie di ricerche, prove e sperimentazioni che gli permetteranno alla fine di risolvere il problema con diversa fortuna.
Infatti, molti teoremi di matematica che oggi sembrano banali e che conoscono tutti (teorema di Pitagora sui triangoli) sono stati problemi che per risolvere i quali una persona molto intelligente ha dovuto faticare molto (come detto: Pitagora).
Quindi, se volessimo sapere quale, tra due persone è più intelligente;
basterebbe trovare un problema nuovo che non hanno mai affrontato o conosciuto?
La risposta è: No!
Anche togliendo il fatto che una persona colta (che ha conosciuto la soluzione di molti problemi complessi in un dato campo), potrebbe applicare una precedente soluzione, anche in un altro ambito (dato che spesso sono soluzioni astratte che non dipendono dal problema specifico);
non riusciremmo a sapere con certezza qual è la persona più intelligente tra le due testate.
Il motivo è presto detto:
Se le capacità intellettive di una persona sono il 100% quando essa è riposata e lucida; esse tendono a cambiare nell’arco della giornata.
Ad esempio: una persona molto stanca, nervosa, affamata e continuamente distratta da qualcosa, tende ad avere un valore d’intelligenza più basso.
Facciamo un esempio:
Immaginiamo che il nostro cervello sia un computer, se esso è completamente dedicato a una cosa (ad esempio, alla visualizzazione di un film); esso ha il massimo rendimento, ma se nel frattempo deve anche comprimere buona parte dei files dell’hard disk e nel frattempo deve anche tenere attiva una connessione a Internet in tempo reale scaricando dei files, il computer potrebbe pure iniziare a perdere qualche frame nel video che sta visualizzando e muoversi a scatti.
Questo ci fa capire che le risorse della persona presa in oggetto d’analisi, devono essere tutte disponibili per risolvere i vari test e non ci devono essere distrazioni varie ne bisogni fisiologici impellenti.
Ed è questo il motivo... per cui persone intelligenti commettono errori banali!
Allora, visto tutto questo, una persona direbbe che:
anche ammettendo che, le persone siano al 100% del loro rendimento (non disturbate da niente), perché alcune persone riescono a risolvere bene alcuni problemi e non altri?
Semplice, così come la conoscenza è Intelligenza stratificata (accumulata), così anche l’impegno in una data disciplina dà con il tempo dà dei risultati.
Le connessioni tra i neuroni (l’architettura del cervello) cambia se viene utilizzato spesso per risolvere certi problemi, ad esempio, se si utilizza spesso uno dei cinque sensi, i neuroni deputati alla comprensione degli stimoli inviati da tale senso, tendono ad aumentare il numero dei collegamenti tra essi, mentre non si sviluppano allo stesso modo quelli dedicati agli altri sensi.
Ma anche prendendo due persone che s’impegnano entrambe nella stessa disciplina, dallo stesso tempo, perché hanno risultati diversi?
Molte persone vanno a scuola di ballo per parecchio tempo e imparano a ballare in modo grezzo, mentre altre persone in poco tempo imparano bene, si muovono con dolcezza e diventano dei campioni!
A parte il caso in cui ci siano impedimenti fisici che complicano l’esecuzione (obesità, difficoltà di movimento, ecc.), spesso ci sono anche problemi (psicologici nascosti) che neanche la stessa persona si sa spiegare.
Ad esempio:
una donna vanitosa, sfacciata e disinibita ballerà molto meglio di un’altra ragazza timida e complessata, pur avendo lo stesso livello d’intelligenza.
Quindi, spesso si attribuisce all’intelligenza capacità che non sono proprie direttamente, ma indirettamente. Cioè se la ragazza timida viene aiutata a superare i suoi complessi, imparerà molto meglio a ballare, anche se le due cose non sembravano collegate.
Anche la Tecnica è molto importante, ad esempio:
· una persona molto intelligente impiegherebbe molto tempo a trovare l’uscita da un labirinto;
· mentre una persona scarsamente intelligente, ma che conosce la “regola della mano destra” potrebbe, con questa tecnica, uscire dal labirinto facilmente (salvo rari casi di labirinti particolari).
Quindi la capacità di risolvere problemi dipende da vari fattori:
- massima concentrazione;
- nessun fabbisogno fisiologico impellente;
- cultura;
- mancanza di complessi mentali;
- abitudine a risolvere problemi simili (tecnica);
Allora, si potrebbe concludere che due persone che rispecchiano ogni punto precedente hanno la stessa intelligenza?
No! (.az.. speravo che fosse finita qui... J)
Ammettiamo di riparagonare il nostro cervello a un computer.
Se eseguiamo un calcolo complesso, con un computer a 1 GHz e lo eseguiamo pure con un altro dello stesso tipo ma a 2 GHz, il secondo troverà la soluzione in metà tempo.
Questo non è sempre detto se il tipo di computer cambia, in quanto non è solo la velocità che incide, ma anche l’architettura.
Ad esempio un vecchio PC Intel 386 eseguirebbe in maggior tempo un’elaborazione rispetto a un 486 che dispone di coprocessore matematico integrato e che esegue ogni istruzione con meno cicli di clock; il quale sarebbe meno veloce di una CPU moderna multi core.
Oppure utilizzando software diversi, alcuni software potrebbero risolvere il problema in modo diverso e più efficiente.
Quindi per finire... (ci siamo... dai!)
· Basterebbe avere la stessa velocità (frequenza con clock nelle CPU, velocità dei segnali tra i neuroni nel cervello); e per membri della stessa specie questo è vero;
· la stessa architettura (cervelli differenti, hanno neuroni connessi in modo diverso, ma persone che lavorano nello stesso ambito, tendono a svilupparli allo stesso modo);
· e gli stessi algoritmi (software).
Da questa lunghissima trattazione possiamo trarre alcune conclusioni che interessano molto nell’ambito informatico.
Ritornando a quello che ho scritto prima:
qualsiasi essere che modifica il suo comportamento o le sue azioni, per raggiungere un obbiettivo (risolvere un problema) può considerarsi intelligente (a diverso grado).
I computer possono definirsi in un certo senso “Intelligenti” anzi in molti ambiti specifici sono MOLTO più intelligenti dell’uomo!!
in quanto, per problemi inerenti a un dato settore, riescono:
· a modificare le operazioni da fare per risolvere un dato problema (riescono a trovare l’uscita da un labirinto in modo molto più veloce di un uomo);
· riescono ad eseguire molte operazioni contemporaneamente senza distrarsi eccessivamente;
· hanno una conoscenza stratificata che può aumentare a dismisura in tempi brevissimi (per l’uomo ci vogliono decine di anni di scuola e non bastano e poi rischia anche di dimenticare le cose non utilizzate per molto tempo);
· può incamerare nuove soluzioni (algoritmi) che ne incrementano le sue capacità (migliorando il software che sta eseguendo);
Per quanto riguarda la soluzione di problemi nuovi, ha ancora parecchie difficoltà, ma con il tempo, gli algoritmi di ricerca dell’intelligenza artificiale faranno il resto.
Un pessimista direbbe... si salvi chi può!! :-(
Un ottimista direbbe... finalmente avremo qualcuno a cui affidare i compiti più gravosi e pericolosi! :-)