Rivoluzione Microsoft: anche Windows 8 sarà Open Source!

Non si arresta la valanga di novità che sta caratterizzando la casa di Redmond sotto l’impulso delle rivoluzionarie idee di Scott Guthrie e Scott Hanselman.  Dopo l’annuncio di qualche giorno fa – relativo al rilascio di ASP.NET MVC, WebAPI e Razor sotto la licenza Apache 2.0 – questa volta tocca addirittura al prodotto gioiello di Microsoft, il nuovissimo sistema operativo Windows 8 che promette di trasformare radicalmente il nostro modo di usare il PC.

Il blog MSDN del Team Windows annuncia infatti che Windows 8 sarà a sua volta rilasciato con licenza Open Source e sarà aperto a contributi da parte della community di sviluppatori. Non sfugge certo la portata rivoluzionaria di questa notizia che consente per la prima volta ai tantissimi sviluppatori su piattaforma Microsoft di interagire direttamente con il sistema operativo, proponendo al team che si occupa dello sviluppo di Windows 8 le proprie patch. E il bello è che tutto ciò è possibile già da oggi, usando come base la Consumer Preview appena rilasciata. I più veloci e capaci potranno così vedere le proprie proposte inserite già nella beta del sistema operativo attesa per i prossimi mesi.

Per chi volesse raccogliere l’amo lanciato dal colosso di Redmond e tuffarsi in questa incredibile avventura destinata a restare nella storia dell’informatica, tutti i dettagli si trovano in questo post sul blog di MSDN.

Qui si fa la storia!

Negli ultimi giorni sta tenendo banco la notizia diffusa da Scott Guthrie e ripresa come un tam tam digitale da diversi blog di addetti ai lavori e appassionati: Microsoft distribuirà ASP.NET MVC 4, ASP.NET Web API e ASP.NET Web Pages v2 – ossia Razor – sotto la licenza Apache 2.0, aprendo oltretutto i progetti al contributo della community.

Se qualcuno si è limitato a riportare stancamente la notizia, molti hanno colto la – secondo me – portata storica dell’evento. Si tratta a mio avviso di una pietra miliare nel cammino che il gigante di Redmond ha intrapreso da diversi anni a questa parte e che si era già palesato nella scelta di rendere il codice di ASP.NET MVC Open Source sin dalla versione 1.0 del nuovo framework (sotto la licenza MS-PL) e in quella successiva di integrare una notevole quantità di librerie Open Source (jQuery, Modernizr, Knockout, ecc.) all’interno dei template di default dei progetti realizzati con Visual Studio.

Con la decisione di questi giorni Microsoft fa un grande passo in avanti in questa direzione, aprendo i suoi progetti di punta in ambito web – almeno secondo il mio parere e le mie attitudini – ad un contributo esterno. Sicuramente non sfuggiranno le implicazioni legali che una tale decisione comporta. Ma non è su queste che voglio soffermarmi, bensì su quelle sociali che riguarderanno la comunità mondiale degli sviluppatori, sia quelli da sempre impegnati su piattaforma Microsoft, sia quelli che l’hanno fino ad oggi evitata come la peste.

Nel corso dell’ultimo Codemotion di Roma, si discuteva insieme ad alcuni amici di DomusDotNet della posizione di Microsoft nel panorama della comunità di sviluppatori. Fino a qualche anno fa, non solo sarebbe stata impensabile la presenza attiva della casa di Redmond in un ambiente universitario – tempio dell’Open Source e delle tecnologie legate a Java – ma sarebbe stato assolutamente inimmaginabile registrare quell’interesse verso Windows 8, Windows Phone e Kinect che abbiamo toccato con mano nell’ultimo weekend.

L’annuncio di Scott Guthrie è quindi un nuovo importantissimo mattone tolto al muro che diversi anni fa sembrava separare la software house più importante al mondo dalla vasta platea di coloro che ne utilizzano i prodotti e che contribuiscono a renderla quello che è.

Per chi fosse interessato, il codice dei tre progetti è quindi ora disponibile su CodePlex, utilizzando il supporto Git da poco aggiunto al repository di casa Microsoft. Vista la situazione dei tre progetti (tutti sulla strada verso la pubblicazione della RC) per ora il contributo è limitato alla risoluzione di bug e alla realizzazione di nuovi unit test, ma nel prossimo futuro – dopo – sarà possibile proporre nuove caratteristiche da integrare nella prossima versione dei prodotti. Per cominciare vi suggerisco di partire dal post di Jon Galloway e di leggere con attenzione le note di contribuzione.

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