KeithRichards, uno dei miei chitarristi preferiti, ha detto in un intervista che si sentiva una RadioUmana. Questo in risposta ad un'intelligentissima domanda che suonava tipo "ma come fate tu e MickJagger a scrivere le canzoni ? prima il testo o la musica ?". Richards sosteneva che non si inventa quasi nulla ma si assimila e si filtra quello che si sente. Mi sembra che questa situazione sia analoga a quando ci e' chiesto di riportare e/o sostenere un'idea che non condividiamo. E' una situazione abbastanza frequente nella vita e per niente anomala, se avete un figlio probabilmente vi capita almeno settimanalmente di cercare di convincerlo di qualcosa di cui e' saldamente convinta ... solo vostra moglie.
Immagina per un attimo di essere un developer e che lavora in un'azienda, che sia di informatica o meno poco importa ...
Immagina di usare internet abitualmente in ufficio, per il tuo lavoro o meno poco importa ...
Immagina di arrivare un giorno in ufficio e accorgerti che la connessione e' lenta e che alcuni siti non funzionano piu', che tu sia stato avvertito della cosa o meno poco importa ...
Immagina di andare dal tuo capo armato fino ai denti per protestare, che tu sia ascoltato o meno poco importa ...
Immagina che oltre ad accettare la bruciante realta' ti sia chiesto di evangelizzare i tuoi colleghi sulle fantastiche opportunita' di questa nuova situazione ...
Questo importa ... un conto e' sposare un'idea in cui non si crede, altro conto e' diventarne il portabandiera !
E' una cosa difficile ma e' anche una cosa per cui vale la pena di essere pagati perche' genera un circolo virtuoso che porta a riflettere sulle cose a livello non piu' personale ma di team. Spesso chiedo e mi chiedo cosa significhi lavorare in team (spiccata attidtudine al lavoro in team leggo su tutti i curriculum). Anche questo a mio avviso e' lavorare in team. Credo che questo sforzo sia anche un incentivo alla condivisione delle esperienze positive e della cultura in generale. Proprio oggi ho letto in una mail di uno di noi una metafora che parlava della fuga dal dolore e della corsa verso la gioia, i due motori dell'attivita' dell'uomo, questa metafora l'avevo sentita dal manager del nostro Team (probabilmente l'aveva lui stesso ereditata durante una delle strampalate e acrobatiche iniziative formative a cui si sottopone), questa idea sta girando libera tra di noi. Siamo e spero saremo sempre di piu' delle RadioUmane, in fondo una volta al secolo nasce un JohnColtrane e rivoluziona tutto ma ogni giorno sono tutte le altre RadioUmane alla KeithRichards, che mandano avanti la baracca.
Print | posted on martedì 16 maggio 2006 20:59