Dal momento che sono stato accusato di scrivere applicazioni come un
dilettante (ovviamente sto scherzando), volevo segnalare questo articolo che ho trovato su MSDN che descrive come
sviluppare e gestire applicazioni seguendo le future direttive che dicono di non
accedere ai PC con l'utente administrator. L'ho trovato interessante,
perchè dice (quasi step-by-step) cosa verificare e controllare delle nostre
applicazioni attuali per sapere se saranno conformi oppure no a Windows
Vista.
L'articolo è parecchio lungo (37 pagine stampate), però le cose che mi sono
saltate più all'occhio sono i nuovi acronimi con cui avremo a che fare, perchè
inaugurano tutta una serie di concetti di security più o meno nuovi (almeno per
me). Mi hanno incuriosito la UIPI (User Interface Privilege
Isolation), che in pratica limita e regola i messaggi che l'OS può inviare e
ricevere dalle finestre di Windows.
Oppure, la Virtualization, che reindirizza automaticamente
qualsiasi scrittura di files in una directory protetta in uno storage relativo
all'utente. Mi piacerebbe vederlo in azione, perchè a quanto
dice l'articolo ogni file virtualizzato comparirà in entrambi i
posti. Mi spiego meglio. Se la mia applicazione scrive in
C:\Programmi\HappySign\Settings.xml, questo verrà in realtà scritto in un
virtual store privato dell'utente stesso. Il file Settings.xml, però, rimarrà
comunque accessibile da entrambe le directory.
E poi, è stato implementato il PA (Protected Administrator),
che se ho ben capito è un utente admin con permessi comunque ridotti, che
possono però essere elevati previa conferma da parte dell'utente. Questo
eviterebbe il continuo switchare da uno user all'altro, come dovremmo fare
adesso per essere conformi a questi standard.
Tutti gli altri discorsi si basano sul fatto che teoricamente qualsiasi
operazione che oggi richiede diritti amministrativi, devono essere trasformate
in operazioni che non ne hanno bisogno. Si parla di scrittura del registry, di
installazione di icone nel pannello di controllo e così via.
Beh, insomma, buona lettura!
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